Saman tenuta ferma dai cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, così da permettere allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda. La madre, Nazia Shaheen, in preda a una crisi di pianto, allontanata dal marito, Shabbar Abbas. Il contributo di un uomo misterioso che avrebbe aiutato a finirla, infilare il corpo in un sacco, caricarlo su una bici e poi, dopo averlo fatto a pezzi, gettarlo nel Po. Sarebbero le fasi del delitto raccontate in cella da uno dei cugini arrestati (Ijaz) – con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere – ad un altro detenuto. Quest’ultimo lo avrebbe successivamente riferito alla polizia penitenziaria.
Punti oscuri nella vicenda
Punti oscuri nella vicenda
Dichiarazioni che, secondo i carabinieri di Reggio Emilia, sarebbero credibili solo parzialmente. Proseguono le indagini sulla vicenda. L’uomo avrebbe infatti fornito una prima versione con numerosi punti oscuri prima di consegnare al compagno di cella quella che, secondo gli inquirenti, sarebbe la versione definitiva seppur con diverse incongruenze.
La sera del 30 aprile dello scorso anno Saman sarebbe stata spinta vero le campagne antistanti la casa dove vivevano dai genitori a Novellara con la scusa di una passeggiata. Una volta fuori dallo specchio delle telecamere i tre avrebbero incontrato i due cugini e lo zio, di fatto gli autori dell’omicidio. In base a quanto emerge dal racconto di Ijaz – come riporta FanPage -, lui e l’altro cugino, Nomanhulaq Nomanhulaq, avrebbero tenuto ferma Saman bloccandole mani e piedi così da permettere allo zio Danish Hasnain di strangolarla con una corda.
L’uomo misterioso
A questo punto sarebbe entrato in scena un quarto uomo, la cui identità non è nota perché – spiega il cugino – col volto coperto da un passamontagna, che avrebbe aiutato a finirla, per poi infilare il corpo ormai senza vita della 18enne in un sacco, caricarlo su una bici e gettarlo nel Po. Ijaz ha sostenuto che lui e il padre di Saman sarebbero tornati indietro, mentre il personaggio misterioso, Danish e Nomanhulaq si sarebbero occupati di trasportare il corpo verso il fiume. Ijaz avrebbe aggiunto che a organizzare l’omicidio sarebbe stato proprio Shabbar, il padre di Saman, stanco del fatto di non riuscire più a gestire la figlia.