La Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro “ha migliorato tutti gli indici di performance assistenziale”. Lo ha affermato il professore Pasquale Mastroroberto, direttore dell’Unità operativa complessa del della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro, nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati della cardiochirurgia derivanti dal programma nazionale “Esiti” 2018 dell’Agenas, pubblicati per conto del Ministero della Salute.
“Nello specifico – ha proseguito il professore Mastroroberto – è aumentato il volume dei ricoveri annuali e si è ridotta la mortalità per interventi cardiochirurgici di rivascolarizzazione miocardica e sostituzione valvolare isolati”. Secondo quanto emerge dal report dell’Agenas, relativo al biennio 2016-2017, in particolare, la Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro si attesta all’1,7% della mortalità per bypass aortico rispetto alla media nazionale dell’19%, e al 2,35% di mortalità per i valvolari (con lo 0% relativamente al 2017) rispetto al 2,45 di media nazionale. “Ciò – ha proseguito il direttore dell’Uoc Mastroroberto – costituisce un motivo di orgoglio e soddisfazione regionale soprattutto in relazione al fatto che i pazienti riferiti alle diverse Unità operative sono giudicati più ‘complessi’ per la presenza di comorbidità associate alla patologia cardiovascolare.
“Nello specifico – ha proseguito il professore Mastroroberto – è aumentato il volume dei ricoveri annuali e si è ridotta la mortalità per interventi cardiochirurgici di rivascolarizzazione miocardica e sostituzione valvolare isolati”. Secondo quanto emerge dal report dell’Agenas, relativo al biennio 2016-2017, in particolare, la Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro si attesta all’1,7% della mortalità per bypass aortico rispetto alla media nazionale dell’19%, e al 2,35% di mortalità per i valvolari (con lo 0% relativamente al 2017) rispetto al 2,45 di media nazionale. “Ciò – ha proseguito il direttore dell’Uoc Mastroroberto – costituisce un motivo di orgoglio e soddisfazione regionale soprattutto in relazione al fatto che i pazienti riferiti alle diverse Unità operative sono giudicati più ‘complessi’ per la presenza di comorbidità associate alla patologia cardiovascolare.
Tali dati sottolineano come la nostra Unità operativa complessa di Cardiochirurgia sia perfettamente in linea con gli indicatori nazionali di performance. Questa – ha sostenuto Matroroberto – rappresenta un’utile informazione per il paziente che può dunque eseguire un intervento cardochirurgico senza dover effettuare i soliti lunghi, scomodi e dispendiosi ‘viaggi della speranza’ extra regione”
Il direttore della Cardiochirurgia universitaria di Catanzaro ha poi rimarcato il dato dell’aumento dei volumi di ricoveri, “grazie al quale il nostro centro rientra nei parametri richiesti per esempio per l’accreditamento delle scuole di specializzazione, giusto per stare sulle vicende di questi giorni”, evidenziando infine che “nel campo del cardiovascolare la rete ospedaliera calabrese, e non parliamo solo di quella universitaria, è assolutamente in linea – ha spiegato Matroroberto – con la media nazionale”. Nel corso dell’illustrazione dei dati del programma ‘Esiti’, infine, è stato presentato anche il sesto Simposio internazionale sul trattamento delle patologie a carico dell’aorta toracica e toracico-addominale, in programma il 18 e 19 giugno all’Università di Catanzaro con la presenza di esperti di rilievo internazionale.
Redazione Calabria 7