Sanità al collasso: manca personale per gestire centri vaccinali e Pronto Soccorso

A Cosenza contratti Asp in scadenza per i sanitari della campagna vaccinale, mentre la carenza di medici all’Ospedale paralizza gli interventi chirurgici
Livelli essenziali di assistenza lea

Sanità allo sbando a Cosenza. Operatori sanitari dell’Asp e dell’Azienda Ospedaliera, sfiancati dalla cronica carenza di personale e dalle anomalie nella gestione delle risorse umane, attendono risposte dai loro rispettivi vertici. “Dopo aver chiesto più volte all’attuale Direzione strategica la risoluzione delle gravi carenze di organico e organizzative, – scrivono in una nota congiunta i sindacati della dirigenza medica e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza – nonché l’applicazione del Contratto Collettivo di lavoro ormai scaduto da un anno, le organizzazioni sindacali si vedono costrette loro malgrado a intraprendere delle azioni di protesta e di lotta sindacale nella speranza che tale immobilismo abbia fine”.

Ripercussioni per i pazienti

Ripercussioni per i pazienti

“La grave carenza di medici in Pronto Soccorso e gli ordini di servizio emanati per sopperire a tali carenze – affermano i sindacati della dirigenza medica e sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza – pregiudicano il normale funzionamento di tanti altri reparti. La mancata assunzione del personale (dirigenti medici e sanitari oltre che infermieri e ausiliari) potrebbe rilanciare l’Azienda Ospedaliera e dare il giusto ristoro al personale ormai stremato da anni di sacrifici. L’attivazione di avvisi e concorsi pubblici che invece nelle altre Aziende della Regione vengono regolarmente banditi a Cosenza non c’è stata. In più grava sul nostro lavoro la mancanza di figure apicali in diversi reparti e la mancata attivazione dei posti letto previsti dal piano regionale che determina il cronico intasamento del Pronto Soccorso. Tra le criticità anche quella delle “liste di attesa per prestazioni ambulatoriali, ma soprattutto per interventi chirurgici che per carenza di personale infermieristico e di posti letto, vedono molti pazienti costretti ai viaggi della speranza. Reclamiamo inoltre la mancata attivazione dei nuovi istituti contrattuali che porterebbero nuovi stimoli e impulso per il rilancio dell’Azienda. Per queste ragioni proclamiamo lo stato di agitazione di tutto il personale e ci riserviamo di indire uno sciopero virtuale di due ore (all’inizio di ogni turno) che nell’attuale emergenza pandemica non interromperà nessun servizio. Le relative trattenute saranno devolute in fondo di solidarietà per acquisto di nuove attrezzature ospedaliere”.

Asp Cosenza e il nodo dei centri vaccinali

A denunciare la grave situazione dell’Asp di Cosenza che rischia di far saltare la campagna vaccinale e i servizi sanitari territoriali è stato nelle scorse ore Giuseppe Mazzuca dell’assemblea nazionale del Pd. “I vertici dell’Asp di Cosenza – afferma in una nota Mazzuca – con i loro comportamenti omissivi e privi di ogni efficacia aziendale, rischiano di compromettere quei pochi servizi che ancora funzionano e che sono a malapena sufficienti per dare una risposta alla domanda di salute dei cosentini. Non c’è alcuna ragione plausibile che possa motivare lo smantellamento del sistema di emergenza messo in piedi in questo ultimo anno. Le statistiche e i dati che provengono dai report ministeriali e dagli organismi preposti alle indagini epidemiologiche non ci consentono di abbassare la guardia. Dobbiamo mantenere alta la soglia di attenzione e restare vigili per non incorrere negli errori del passato anche e soprattutto alla luce del diffondersi delle nuove varianti Delta e Delta +. I rischi di una riacutizzazione della pandemia sono concreti e mentre il premier Draghi si è premurato di prorogare al 31.12.2021 lo stato di emergenza sanitaria, all’Asp di Cosenza i responsabili di settore, i dirigenti e gli uomini chiave della macchina amministrativa, continuano a mettere in atto comportamenti che definire difformi rispetto al comune sentire è una gentile perifrasi. Mancano le risorse utili a garantire il funzionamento dei centri vaccinali, il personale delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziali) e delle Cot (Centrale operativa territoriale), non sufficienti a garantirne il funzionamento. I contratti a tempo determinato degli operatori sanitari che hanno permesso di avviare la campagna di vaccinazione di massa dei calabresi, sono in scadenza ed è essenziale che vengano prorogati per mantenere efficiente e pienamente operativa la macchina dell’assistenza in caso di nuove possibili ondate. C’è da augurarsi che ciò avvenga nel più breve tempo possibile ma era davvero necessario che il responsabile Risorse umane dell’Asp di Cosenza, Pasqualino Montilli, lasciasse vacante per tre giorni la postazione di lavoro proprio in questo momento? E’ proprio l’Ufficio risorse umane quello deputato alla stipula dei rinnovi contrattuali degli operatori di Usca, Cot e Centri vaccinali”.

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