Sanità, Aned: “Management regionale e delle Asp indifferente ai problemi dei dializzati”

“Per ignavia di governanti assistiamo a focolai d’infezione evitabili in alcuni centri dialisi, Vibo Valentia e Taurianova su tutti, causa assenza di percorsi protetti seppure deliberati dal Dipartimento Tutela della Salute e per inesistente prevenzione delle aziende sanitarie. I pazienti sono allarmati e confusi per i dati consuntivi da infezione Covid-19 in quanto letale per il 28% dei dializzati colpiti dal virus”. E’ quanto si legge in una nota a firma di Aned Calabria.

“Nelle aziende sanitarie, soprattutto in quelle commissariate per mafie, – prosegue la nota – notiamo approssimazione nella gestione clinica dei nefropatici. Emblematico il caso di nostra paziente ventenne dializzata, disabile colpita da sindrome rara in cura nell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che pur avendo, essa, a Lamezia Terme – spoke di riferimento aziendale – una sala contumaciale, per motivi incomprensibili ed ingiustificabili ha dirottato la disabile al rifugio peccatorum dell’area vasta centrale: il Pugliese Ciaccio di Catanzaro, che tutto si pretende debba fare. Così non va”.  E ancora: “Per la particolarità del caso, l’azienda di Catanzaro avrebbe dovuto e, con essa il Dipartimento Tutela della Salute, porre attenzione da tempo a questo caso e a tutto il mondo della nefrologia e dialisi, che per numero e costi merita una dignitosa e particolare attenzione. Invece si demanda ai soli nefrologi la responsabilità di gestione umana, sociale e clinica della stessa azienda, come quella attinente alla pianificazione dei nefropatici all’ultimo stadio della malattia. In Italia, in molti stanno vaccinando i dializzati, in Calabria, nonostante richieste di Aned, non si ha contezza di chi e quando questi pazienti saranno vaccinati. Preoccupante l’indifferenza del management aziendale, di quello regionale e del Commissario Longo per i mancati trapianti, per il trasporto, inadeguatezza dei locali, carente organico personale, iniqua distribuzione sul territorio dei posti reni come previsto da DPGR 172 del 2012. È il momento che il Commissario Longo non si limiti a dire che l’obiettivo è garantire i Lea ed arrivare al risanamento del deficit sanitario. Questa è diventata una litania. Il problema è il piano con cui si deve arrivare a garantire i Lea e come risanare il deficit. Nel 2018 la soglia Lea ha raggiunto i 162 punti, oltre la soglia della sufficienza, e le assunzioni di personale nel periodo è stato di migliaia di unità. Se il buon tempo si vede dal mattino, oggi, Aned non intravede minimamente tali risultati. Purtroppo”.

“Nelle aziende sanitarie, soprattutto in quelle commissariate per mafie, – prosegue la nota – notiamo approssimazione nella gestione clinica dei nefropatici. Emblematico il caso di nostra paziente ventenne dializzata, disabile colpita da sindrome rara in cura nell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, che pur avendo, essa, a Lamezia Terme – spoke di riferimento aziendale – una sala contumaciale, per motivi incomprensibili ed ingiustificabili ha dirottato la disabile al rifugio peccatorum dell’area vasta centrale: il Pugliese Ciaccio di Catanzaro, che tutto si pretende debba fare. Così non va”.  E ancora: “Per la particolarità del caso, l’azienda di Catanzaro avrebbe dovuto e, con essa il Dipartimento Tutela della Salute, porre attenzione da tempo a questo caso e a tutto il mondo della nefrologia e dialisi, che per numero e costi merita una dignitosa e particolare attenzione. Invece si demanda ai soli nefrologi la responsabilità di gestione umana, sociale e clinica della stessa azienda, come quella attinente alla pianificazione dei nefropatici all’ultimo stadio della malattia. In Italia, in molti stanno vaccinando i dializzati, in Calabria, nonostante richieste di Aned, non si ha contezza di chi e quando questi pazienti saranno vaccinati. Preoccupante l’indifferenza del management aziendale, di quello regionale e del Commissario Longo per i mancati trapianti, per il trasporto, inadeguatezza dei locali, carente organico personale, iniqua distribuzione sul territorio dei posti reni come previsto da DPGR 172 del 2012. È il momento che il Commissario Longo non si limiti a dire che l’obiettivo è garantire i Lea ed arrivare al risanamento del deficit sanitario. Questa è diventata una litania. Il problema è il piano con cui si deve arrivare a garantire i Lea e come risanare il deficit. Nel 2018 la soglia Lea ha raggiunto i 162 punti, oltre la soglia della sufficienza, e le assunzioni di personale nel periodo è stato di migliaia di unità. Se il buon tempo si vede dal mattino, oggi, Aned non intravede minimamente tali risultati. Purtroppo”.

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