di Danilo Colacino – Lo strano caso del doppio bando emesso dal dipartimento regionale alla Salute per assegnare lo stesso incarico: quello di componente del Comitato Etico calabrese per la sperimentazione clinica. Non un ruolo secondario, quindi. Anzi. La vicenda è datata, ma sarebbe stato lecito attendersi una decisione a riguardo nei mesi scorsi. E invece niente. L’aspetto difficilmente spiegabile, però, è relativo alla dinamica dell’anomala vicenda, perché ammesso che la prima manifestazione d’interesse del luglio 2017 presentasse ‘anomalie’ per quale motivo non è stato subito formalmente revocato? Viceversa pare sia stata addirittura stilata una regolare graduatoria dopo il vaglio dei curricula. Sarà. Fatto sta che in autunno inoltrato del 2017, a novembre, è stato pubblicato un secondo bando, stavolta con criteri selettivi diversi, per esaminare titoli e posizioni di altri aspiranti membri dell’importante e prestigioso organismo.
Le possibili motivazioni dell’evidente discrasia. Senza un documento o una dichiarazione ufficiale da parte della Regione è possibile lasciarsi andare solo a una ridda di supposizioni per quel che riguarda i motivi di tale discrasia. Prima ipotesi: mantenere lo status quo con una prorogatio di quanti sono in carica da alcuni anni o il mancato accordo sulle figure da scegliere, considerati i parametri stabiliti inizialmente, come ad esempio l’esclusione di qualcuno a scapito di altri in base a valutazioni non condivise da parte di tutti i componenti della commissione esaminatrice. Chissà…di certo il condizionale è d’obbligo.
Le possibili motivazioni dell’evidente discrasia. Senza un documento o una dichiarazione ufficiale da parte della Regione è possibile lasciarsi andare solo a una ridda di supposizioni per quel che riguarda i motivi di tale discrasia. Prima ipotesi: mantenere lo status quo con una prorogatio di quanti sono in carica da alcuni anni o il mancato accordo sulle figure da scegliere, considerati i parametri stabiliti inizialmente, come ad esempio l’esclusione di qualcuno a scapito di altri in base a valutazioni non condivise da parte di tutti i componenti della commissione esaminatrice. Chissà…di certo il condizionale è d’obbligo.
Le delicate funzioni del Comitato Etico. Si tratta di un organismo indipendente, che può essere chiamato a esprimere pareri sulle sperimentazioni cliniche per valutare interventi farmacologici o dispositivi medici; sull’opportunità di studi clinici di osservazione e possibili sperimentazioni finalizzate al miglioramento della pratica clinica. Ha anche il compito di proporre iniziative di formazione nel campo della bioetica e può essere inoltre consultato in caso di questioni etiche connesse alle attività scientifiche o assistenziali. Effettua pure la valutazione degli aspetti etici della ricerca biologica e clinica nel rispetto del Decreto legislativo 211/2003; della dichiarazione di Helsinki, nella sua versione più aggiornata; della convenzione di Oviedo; delle norme di buona pratica clinica sancite dal ministero della Salute italiano nell’ormai lontano ‘97; delle linee guida aggiornate dall’Agenzia europea per la valutazione dei medicinali sulla valutazione dell’efficacia delle sperimentazioni e raccomandazioni del comitato nazionale di Bioetica, formulando raccomandazioni, suggerimenti e pareri (questi ultimi solo se formalmente richiesti) su fondamentali e specifiche problematiche di natura etica. In Calabria è stato istituito con Dpgr-Ca n. 2 del 13 gennaio 2014.