I familiari possono incontrare i parenti ricoverati nell’ospedale civile dell’Annunziata di Cosenza. Così Franco Corbelli, movimento Diritti Civili. “Vinta una prima importante battaglia di civiltà, di straordinario valore umano. Cancellata una inaudita disumanità. Per un’ora, tre volte la settimana, a giorni alterni”.
Ma la battaglia di Corbelli, “che va avanti ininterrottamente da oltre un mese, per far cancellare la disumanità dei poveri malati (non Covid), che continuano a morire negli ospedali senza un familiare accanto, non si ferma e dopo aver ottenuto questo primo, importante e significativo risultato, punta ad annullare completamente la crudeltà con il ritorno alla normalità, che consente ai parenti di recarsi in ospedale tutti i giorni per far visita ai loro congiunti, negli orari previsti e nel rigoroso rispetto, naturalmente, di tutte le norme anti Covid.
Ma la battaglia di Corbelli, “che va avanti ininterrottamente da oltre un mese, per far cancellare la disumanità dei poveri malati (non Covid), che continuano a morire negli ospedali senza un familiare accanto, non si ferma e dopo aver ottenuto questo primo, importante e significativo risultato, punta ad annullare completamente la crudeltà con il ritorno alla normalità, che consente ai parenti di recarsi in ospedale tutti i giorni per far visita ai loro congiunti, negli orari previsti e nel rigoroso rispetto, naturalmente, di tutte le norme anti Covid.
Oggi i familiari possono, su formale richiesta e regolare autorizzazione della autorità sanitaria, vedere i loro parenti ricoverati tre volte la settimana, per un’ora alla volta (a loro scelta in uno dei due orari previsti) e a giorni alterni (martedì, giovedì e sabato).”