Sanità da “terzo mondo” nel Vibonese, le richieste dei 50 sindaci: servizi, assunzioni e investimenti

Votato all'unanimità un documento con il quale si chiede alla Regione di intervenire in maniera efficace per potenziare strutture e attrezzature sanitarie
Pronto soccorso di Vibo

I 50 sindaci del Vibonese hanno votato all’unanimità un documento nel quale è stata sottolineata la necessità di intervenire in maniera efficace sull’ospedale Jazzolino, “individuato come vitale e indefettibile punto di riferimento del territorio provinciale”. Innanzitutto i sindaci chiedono alla Regione un incontro finalizzato alla più compiuta illustrazione delle necessità del territorio della Provincia di Vibo Valentia che si colloca tra i più penalizzati della Regione.

Nessun Lea garantito

Nessun Lea garantito

I Sindaci hanno preso atto che in nessuna parte del territorio provinciale sono garantiti i Livelli essenziali di assistenza. L’accento è stato posto sulla necessità di evitare che i tre presidi ospedalieri del territorio diventino l’uno la fotocopia dell’altro, privilegiando invece la loro vocazione anche in considerazione della loro posizione e della condizione orografica dei luoghi.

Sperequazione con altre province

E’ stata specialmente e diffusamente evidenziata la “grave sperequazione esistente con i livelli sanitari delle altre province” per il superamento della quale i Sindaci intendono rivolgere il documento al Presidente della Regione anche nella sua funzione di Commissario della sanità. “Dopo l’emergenza Covid-19, che ha messo a dura prova la sanità vibonese, è essenziale porre in essere con immediatezza un’azione decisa ed efficace per imprimere la necessaria accelerazione a quel processo – non più rinviabile – di riposizionamento della generale strategia organizzativa”.

Le strategie

In primis viene chiesto di mettere al centro la rete ospedaliera provinciale e che si ponga termine, o comunque un severo argine, al gap assunzionale che viene individuato come primo ostacolo da rimuovere per un’efficiente risposta sanitaria sul territorio. La Conferenza chiede inoltre che si imprima la forza acceleratoria necessaria per quegli interventi strutturali e assunzionali, ormai divenuti urgenti e non più rinviabili, sull’Ospedale “Jazzolino” che i Sindaci individuano come generale e vitale presidio e punto di riferimento di tutto il territorio provinciale; allo allora stesso tempo si rileva l’esigenza di attribuire alle strutture ospedaliere satelliti di Serra San Bruno e di Tropea la valenza necessaria per garantire un’efficace risposta alla domanda di sanità proveniente da quei territori. In ultimo si chiede di dare concreta attuazione sull’intero territorio a quanto già deliberato in termini di “medicina territoriale” e di accelerare la costruzione del nuovo ospedale.

I Sindaci chiedono che venga pianificata e messa in atto una strategia complessiva che faccia riferimento anche ad un massiccio piano straordinario per rispondere all’esigenze del territorio. Confidano che la nuova organizzazione sanitaria regionale, in particolare con Azienda Zero, possa gestire direttamente le risorse umane in un’ottica di superamento delle gravi sperequazioni denunciate dai Sindaci rispetto agli altri territori della Regione, attivando anche la mobilità temporanea verso aziende che ne dimostrino la reale esigenza.

Ospedale di Vibo

Viene rilevato come le sue attuali condizioni strutturali e di decoro, unite alla grave carenza di personale, non consentano di fare fronte alla generale domanda di salute proveniente da ogni parte. Pertanto è ribadito che tali negatività costituiscano ostacolo attrattivo per le necessarie assunzioni.
In particolare si individuano urgenti obiettivi da realizzare a breve termine come primo segnale di attenzione: ampliare l’area dedicata al Pronto Soccorso e alla medicina d’urgenza, assorbendo locali adiacenti; isolare la “zona covid” all’interno della palazzina di Malattie Infettive adeguandola tramite interventi di immediata ristrutturazione al fine di essere pronti per una nuova, possibile pandemia autunnale. In tal modo si eviterà di riutilizzare reparti, come avvenuto fin oggi, preservandone la loro naturale attività assistenziale e garantendo così il pieno utilizzo e funzionamento dell’intero nosocomio; ristrutturare spazi esterni attualmente inutilizzati e riconvertirli in ambulatori, al fine di decongestionare i reparti, potenziandone la loro naturale funzione degenziale.

Serra San Bruno

Viene rilevata l’esigenza di prevedere ogni necessario strumento idoneo a garantire il pronto intervento. “Alla struttura ospedaliera deve essere garantita l’attuazione degli standard di cui alle disposizioni normative in materia di ospedale di zona disagiata, con potenziamento del pronto soccorso. Nel contempo riconoscere al Presidio una connotazione riabilitativa e fisioterapica, oltre il mantenimento della Medicina Interna con annessa Lungo-degenza e il potenziamento della Radiologia”.

Anche per l’Ospedale di Tropea, in considerazione della sua posizione costiera, si “impone il potenziamento del Pronto Soccorso, in particolare durante la stagione turistica. Anche per questo Presidio si richiede un indirizzo assistenziale diverso dagli altri Nosocomi provinciali, con maggiore attenzione al Servizio oncologico assegnando con posti-letto dedicati e potenziando le attività delle altre Unità Operative, in particolare Medicina Interna, Urologia e Radiologia”.

Collaborazione e vigilanza

I Sindaci garantiscono massima collaborazione, al contempo esprimendo la necessità che anche l’Asp partecipi alle opportunità offerte dal Pnrr ed in generale a tutte le occasioni di miglioramento.
In questo percorso i Sindaci stessi “non defletteranno dalla costante vigilanza e denuncia avvertendo come primaria la loro missione di tutela del diritto alla salute delle comunità rappresentate”. (f.p.)

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