Sanità, il consigliere regionale Gallo:”Mancano medici nei comuni montani”

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Centinaia di Comuni con sempre meno medici di base per la mancata osservanza delle previsioni del Decreto Calabria. Lo segnala il consigliere regionale Gianluca Gallo, accendendo i riflettori sulla situazione dei Comuni interamente montani, che in Calabria sono ben 253 (il 53% del totale), 112 dei quali in provincia di Cosenza, con una popolazione complessiva di circa 550mila abitanti.

«Il dramma che la sanità si ritrova a vivere nella nostra regione – osserva il capogruppo Cdl – non è solo rappresentato dalla gravissima mancanza di ospedali o dalla paralisi di quelli esistenti, come accade in questi giorni a Corigliano Rossano, dove interi reparti chiudono per mancanza di personali ma restano aperti sulla carta, per disposizioni di ufficio dettate dall’intervento di questo o quel parlamentare. C’è, meno considerata ma ugualmente importante, un’altra questione seria, quella dei tanti centri urbani di montagna, per ragioni orografiche e infrastrutturali sostanzialmente isolati o comunque lontani dagli ospedali, in cui mancano medici di base ed anche farmacie. Si era pensato di ovviare al problema introducendo, attraverso il Decreto Calabria, incentivi economici in favore dei medici disponibili ad aprire ambulatori. Si era anche registrata, al riguardo, attraverso le associazioni di categoria, la disponibilità delle farmacie a diventare punto di riferimento e base per l’erogazione di servizi essenziali, con la loro trasformazione in farmacie di servizi», spiega. Ma a oggi, «intenzioni e previsioni, sebbene munite di forza di legge, sono rimaste sulla carta. Nei giorni scorsi l’associazione delle Farmacie rurali (Federfarma Sunifar) e l’Unione nazionale dei comuni e comunità enti montani (Uncem) hanno denunciato la sostanziale inosservanza del Decreto, invitando il Governo ad attivarsi. A fronte di questa situazione, è assordante, una volta ancora, il silenzio della giunta regionale calabrese, che pure dovrebbe avere interesse, peraltro potendo contare su un governo politicamente amico, a spendersi per dare soluzione al problema». Da qui l’invito al presidente della Calabria, Mario Oliverio, «a interrompere per qualche istante la sua campagna elettorale permanente per avviare da subito, col ministro della Salute, un confronto che permetta di uscire dall’impasse».

«Il dramma che la sanità si ritrova a vivere nella nostra regione – osserva il capogruppo Cdl – non è solo rappresentato dalla gravissima mancanza di ospedali o dalla paralisi di quelli esistenti, come accade in questi giorni a Corigliano Rossano, dove interi reparti chiudono per mancanza di personali ma restano aperti sulla carta, per disposizioni di ufficio dettate dall’intervento di questo o quel parlamentare. C’è, meno considerata ma ugualmente importante, un’altra questione seria, quella dei tanti centri urbani di montagna, per ragioni orografiche e infrastrutturali sostanzialmente isolati o comunque lontani dagli ospedali, in cui mancano medici di base ed anche farmacie. Si era pensato di ovviare al problema introducendo, attraverso il Decreto Calabria, incentivi economici in favore dei medici disponibili ad aprire ambulatori. Si era anche registrata, al riguardo, attraverso le associazioni di categoria, la disponibilità delle farmacie a diventare punto di riferimento e base per l’erogazione di servizi essenziali, con la loro trasformazione in farmacie di servizi», spiega. Ma a oggi, «intenzioni e previsioni, sebbene munite di forza di legge, sono rimaste sulla carta. Nei giorni scorsi l’associazione delle Farmacie rurali (Federfarma Sunifar) e l’Unione nazionale dei comuni e comunità enti montani (Uncem) hanno denunciato la sostanziale inosservanza del Decreto, invitando il Governo ad attivarsi. A fronte di questa situazione, è assordante, una volta ancora, il silenzio della giunta regionale calabrese, che pure dovrebbe avere interesse, peraltro potendo contare su un governo politicamente amico, a spendersi per dare soluzione al problema». Da qui l’invito al presidente della Calabria, Mario Oliverio, «a interrompere per qualche istante la sua campagna elettorale permanente per avviare da subito, col ministro della Salute, un confronto che permetta di uscire dall’impasse».

Redazione Calabria 7

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