“Oggi mi sono ritrovato a protestare contro il dpcm del 4 novembre. Vorrei un attimo provare a dire la mia ed esprimere i motivi che mi hanno portato a questa protesta. Il dpcm come tutti avrete letto include la nostra regione nella zona rossa (dove è previsto il lockdown) assieme a Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Tralasciando l’analisi sul lavoro del governo, vorrei soffermarmi su quanto è stato fatto nella nostra regione. I parametri che ci hanno portato ad essere inseriti nella zona rossa sono l’indice Rt ed in particolar modo, il numero ridotto di posti letto in terapia intensiva. Con Il piano Arcuri (Piano secondo cui ogni regione avrebbe dovuto raggiungere la soglia di 14 posti letto per 100 mila abitanti) sono stati finanziati 86 milioni di euro alla nostra regione, destinati appunto per raggiungere la prevista soglia. La Calabria avrebbe dovuto aumentare le terapie intensive di 134 posti, ma purtroppo così non è stato giacché I posti di terapia intensiva effettivamente realizzati sono stati 6.
La domanda sorge spontanea, dove sono finiti tutti questi soldi? Tutt’oggi rimane un mistero, ed è da qui che parte tutta la mia voglia di protestare. Sicuramente non posso pensare che per 6 posti di terapia intensiva abbiano utilizzato 86 milioni (anche se dopo il “capolavoro” di Muccino mai dire mai). E’ questa la ragione che mi ha spinto a partecipare ad una manifestazione di protesta presso la cittadella regionale. Assistere alla chiusura di Bar, Negozi, Ristoranti, e di tutte le altre attività commerciali. Vedere come il mondo studentesco si trovi in uno stato di incertezza totale.
La domanda sorge spontanea, dove sono finiti tutti questi soldi? Tutt’oggi rimane un mistero, ed è da qui che parte tutta la mia voglia di protestare. Sicuramente non posso pensare che per 6 posti di terapia intensiva abbiano utilizzato 86 milioni (anche se dopo il “capolavoro” di Muccino mai dire mai). E’ questa la ragione che mi ha spinto a partecipare ad una manifestazione di protesta presso la cittadella regionale. Assistere alla chiusura di Bar, Negozi, Ristoranti, e di tutte le altre attività commerciali. Vedere come il mondo studentesco si trovi in uno stato di incertezza totale.
Comprendere che tutto questo sia avvenuto a causa di un lavoro non svolto dalla regione è aberrante. Invito tutti i miei amici di facebook, chiunque leggerà questo post, ma soprattutto i miei coetanei, a riflettere su ciò che stiamo subendo. A proposito, oggi erano pochi i giovani presenti alla manifestazione, ed è un vero problema, perché in questo modo non verremo mai ascoltati. A dimostrazione di ciò a protesta conclusa, è stata ricevuta dal Presidente Spirlì una rappresentanza di categorie, ma tra queste non c’erano i giovani. Invito quindi nuovamente a riflettere su tutto ciò che ci sta travolgendo, perché forse è il caso di iniziare ad agire, magari tutti uniti”.
“Sergio Scarpino, Centro studi politico-sociale Don Francesco Caporale”