Sanità, l’Asp di Catanzaro non ha richiesto nessuna certificazione antimafia ai privati

Asp Catanzaro-alt

Nell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro è stato costituito un Ufficio Antimafia “per il raggiungimento di obiettivi di legalità e trasparenza”.

Lo prevede una delibera adottata, nella giornata di oggi, dalla Commissione straordinaria che guida l’Asp catanzarese dopo lo scioglimento dell’azienda per infiltrazioni mafiose disposto dal governo nello scorso mese di settembre. La costituzione dell’Ufficio Antimafia dell’Asp di Catanzaro arriva al termine di un iter avviato l’8 ottobre 2019, quando – si legge nella delibera – la Commissione straordinaria “ha approvato un atto di indirizzo in materia di documentazione antimafia, fornendo agli uffici dell’Asp le linee guida a cui attenersi rigorosamente al fine di attuare quell’azione di risanamento indispensabile per ridare trasparenza agli atti prodotti e contemporaneamente impermeabilità nei confronti della criminalità organizzata, la cui capacità di infiltrazione nell’azienda ne ha già provocato lo scioglimento”. Lo scorso 30 marzo – prosegue la delibera – la Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro ha “disposto l’immediata e prioritaria acquisizione delle certificazioni antimafia” per le strutture private accreditate e le Rsa: successivamente – è riportato inoltre nella delibera – si è preso atto di una nota della Prefettura di Catanzaro “con cui, in risposta a nota di questa Commissione straordinaria viene chiarito che ‘dal controllo effettuato non risulterebbe alcuna richiesta da parte di codesta Asp nei confronti dei soggetti che nella specie riguardano i contratti, in corso di rinnovo, con le strutture private accreditate, nonché le autorizzazioni in corso con le Rsa accreditate sul territorio di questa provincia’”. Nella delibera, la Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro parla di “persistere di una situazione incompatibile con la gestione” della Commissione stessa e “con le finalità di risanamento che la stessa è chiamata a raggiungere”, rimarcando la necessità di “adottare misure ancora più incisive allo scopo di attuare la legalità”: da qui la decisione di procedere alla “costituzione di un Ufficio Antimafia, a servizio dell’intera Asp, che farà capo alla Commissione straordinaria, considerata la strategicità dello stesso per il raggiungimento degli obiettivi di legalità e trasparenza che l’Asp intera deve raggiungere al fine di rendere effettiva l’attività di risanamento indispensabile”. Nella delibera della Commissione straordinaria si specifica, infine, che l’Ufficio Antimafia dell’Asp di Catanzaro, posto “alle dirette dipendenze del direttore amministrativo dell’Azienda catanzarese e composto da personale munito di accreditato rilasciato dalla Prefettura”, “dovrà mantenere i contatti con le strutture dell’Asp che, per l’attività specificatamente svolta, dovranno con continuità e diligenza richiedere accertamenti antimafia”.

Lo prevede una delibera adottata, nella giornata di oggi, dalla Commissione straordinaria che guida l’Asp catanzarese dopo lo scioglimento dell’azienda per infiltrazioni mafiose disposto dal governo nello scorso mese di settembre. La costituzione dell’Ufficio Antimafia dell’Asp di Catanzaro arriva al termine di un iter avviato l’8 ottobre 2019, quando – si legge nella delibera – la Commissione straordinaria “ha approvato un atto di indirizzo in materia di documentazione antimafia, fornendo agli uffici dell’Asp le linee guida a cui attenersi rigorosamente al fine di attuare quell’azione di risanamento indispensabile per ridare trasparenza agli atti prodotti e contemporaneamente impermeabilità nei confronti della criminalità organizzata, la cui capacità di infiltrazione nell’azienda ne ha già provocato lo scioglimento”. Lo scorso 30 marzo – prosegue la delibera – la Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro ha “disposto l’immediata e prioritaria acquisizione delle certificazioni antimafia” per le strutture private accreditate e le Rsa: successivamente – è riportato inoltre nella delibera – si è preso atto di una nota della Prefettura di Catanzaro “con cui, in risposta a nota di questa Commissione straordinaria viene chiarito che ‘dal controllo effettuato non risulterebbe alcuna richiesta da parte di codesta Asp nei confronti dei soggetti che nella specie riguardano i contratti, in corso di rinnovo, con le strutture private accreditate, nonché le autorizzazioni in corso con le Rsa accreditate sul territorio di questa provincia’”. Nella delibera, la Commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro parla di “persistere di una situazione incompatibile con la gestione” della Commissione stessa e “con le finalità di risanamento che la stessa è chiamata a raggiungere”, rimarcando la necessità di “adottare misure ancora più incisive allo scopo di attuare la legalità”: da qui la decisione di procedere alla “costituzione di un Ufficio Antimafia, a servizio dell’intera Asp, che farà capo alla Commissione straordinaria, considerata la strategicità dello stesso per il raggiungimento degli obiettivi di legalità e trasparenza che l’Asp intera deve raggiungere al fine di rendere effettiva l’attività di risanamento indispensabile”. Nella delibera della Commissione straordinaria si specifica, infine, che l’Ufficio Antimafia dell’Asp di Catanzaro, posto “alle dirette dipendenze del direttore amministrativo dell’Azienda catanzarese e composto da personale munito di accreditato rilasciato dalla Prefettura”, “dovrà mantenere i contatti con le strutture dell’Asp che, per l’attività specificatamente svolta, dovranno con continuità e diligenza richiedere accertamenti antimafia”.

Redazione Calabria 7

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