Sanità, lavoro, scuola e formazione delle giovani generazioni, trasporti, infrastrutture, lotta alla diseguaglianze e delle povertà educative. Sono i temi che i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria, Angelo Spostato, Tonino Russo e Santo Biondo, hanno portato all’attenzione della Conferenza episcopale calabra durante un incontro incontrato avvenuto nell’Oasi Bartolomea di Lamezia Terme. “L’incontro è stato utile – spiega una nota delle tre centrali sindacali – per presentare ai vescovi calabresi la piattaforma programmatica che come Organizzazioni sindacali abbiamo reso pubblica lo scorso Primo maggio.Ringraziamo la Cec per la sollecitudine con la quale ha colto il messaggio che abbiamo voluto mandare a tutta la Calabria con la piattaforma che, lo ribadiamo, rappresenta per noi solo la base di confronto con le forze sane di questa regione, con gli interlocutori pronti a confrontarsi per il futuro di questa terra.
“Programmare il domani della Calabria”
“Programmare il domani della Calabria”
La piattaforma, infatti, non rappresenta – si sottolinea – un monolite intangibile ma vuole essere il punto di partenza di una rinnovata azione di dialogo sociale utile a programmare al meglio il domani della Calabria, un domani che – alla luce dei tanti finanziamenti messi a disposizione da un’Europa meno austera – potrebbe cambiare finalmente in meglio il volto di questa terra martoriata. Riconosciamo pienamente il ruolo importante che la Chiesa calabrese sta svolgendo in una terra difficile, praticando una pastorale che ha fatto del contrasto alle diseguaglianze, della lotta alla criminalità organizzata e all’illegalità diffusa la stella polare del suo agire, guardando senza timore ai tanti problemi che ne assillano il presente e lavorando senza sosta per stimolare una loro conversione produttiva”.
Sulla base di questi comuni convincimenti, si legge ancora, “abbiamo affrontato con i vescovi calabresi le tante problematiche ancora aperte sul territorio, confrontando le nostre idee con quelle di chi rappresenta il clero ed il popolo calabrese. Ricordando che il 22 giugno del 2019 siamo scesi in piazza unitariamente a Reggio Calabria con l’obiettivo di trasformare le tante vertenze calabresi in un’unica vertenza nazionale”. “Dal tavolo della discussione – è scritto – è emersa la corale preoccupazione per la fase delicata che sta attraversando la Calabria. Questa regione, che sta facendo ancora i conti con la violenza pandemica del Covid e si appresta ad aprire una fase politica delicata che la porterà al rinnovo del Consiglio regionale, sta attraversando questo periodo mettendo in evidenza una pericolosa assenza di discussione sui temi che potrebbero rappresentare la chiave di volta economica e sociale per tutti i calabresi”.