I deputati M5S Paolo Parentela, Giuseppe d’Ippolito e Francesco Sapia, insieme alla senatrice pentastellata Bianca Laura Granato, hanno presentato una specifica interrogazione al ministro dell’Interno e al presidente del Consiglio: “È necessario e urgente chiarire se il prefetto a riposo Domenico Bagnato, componente della commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro, nominata a seguito del suo scioglimento per infiltrazioni mafiose, sia iscritto a logge massoniche o ne abbia fatto parte”.
I quattro parlamentari del Movimento 5 Stelle ne hanno chiesto la sostituzione, si legge nella stessa nota, «se trovasse riscontro obiettivo l’ipotesi di appartenenza massonica di Bagnato, avanzata nei giorni scorsi dal Codacons. Sarebbe gravissimo se ci fosse un massone alla guida di un’azienda sanitaria commissariata per ‘ndrangheta e con risaputi problemi di legalità e notorie incrostazioni di potere. Pertanto nello specifico si impone una verifica rapida e puntuale, ci auguriamo al fine di escludere, nel più breve tempo possibile, l’eventualità prospettata dalla predetta associazione di tutela dei consumatori. La gestione dei servizi sanitari – concludono i parlamentari 5 Stelle – va preservata da ogni possibile influenza esterna, soprattutto in casi, come quello dell’Asp di Catanzaro, di commissariamento per ingerenze e affari criminali”
I quattro parlamentari del Movimento 5 Stelle ne hanno chiesto la sostituzione, si legge nella stessa nota, «se trovasse riscontro obiettivo l’ipotesi di appartenenza massonica di Bagnato, avanzata nei giorni scorsi dal Codacons. Sarebbe gravissimo se ci fosse un massone alla guida di un’azienda sanitaria commissariata per ‘ndrangheta e con risaputi problemi di legalità e notorie incrostazioni di potere. Pertanto nello specifico si impone una verifica rapida e puntuale, ci auguriamo al fine di escludere, nel più breve tempo possibile, l’eventualità prospettata dalla predetta associazione di tutela dei consumatori. La gestione dei servizi sanitari – concludono i parlamentari 5 Stelle – va preservata da ogni possibile influenza esterna, soprattutto in casi, come quello dell’Asp di Catanzaro, di commissariamento per ingerenze e affari criminali”