“Soprattutto davanti all’impennata dei contagi, sono ingiustificabili e inammissibili i tagli al Servizio 118 dell’Asp di Catanzaro deliberati di recente dalla commissione straordinaria della stessa azienda, che dimostra di non conoscere a fondo il territorio, le distanze tra i vari Comuni del Catanzarese e le condizioni delle strade di collegamento. Probabilmente, la commissione sottostima l’utilità delle ambulanze nel corso della campagna vaccinale e dell’emergenza sanitaria in atto”. Lo affermano i deputati M5S Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che, in una nota, “annunciano l’invio di una diffida formale alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro e per conoscenza al prefetto del capoluogo calabrese, nonché alla struttura commissariale del governo, al presidente della Regione e ai sindaci dei Comuni interessati, a fare marcia indietro”.
“La tutela della salute dei cittadini – sottolineano Parentela e d’Ippolito – è prioritaria e non può essere compressa con l’ossessione dei numeri e con tentativi affrettati di razionalizzazione delle risorse, non discussi con i sindaci, con i sindacati e con le rappresentanze politiche. Questo è un momento straordinario, nel quale occorre contrastare l’avanzata del Covid con la massima coscienza e scrupolosità. Ci sarà tempo, nei prossimi mesi, per riorganizzare i servizi ma ascoltando sempre i rappresentanti del territorio. Ora non è possibile cedere a logiche burocratiche – concludono i due parlamentari – perché occorre salvaguardare la salute dei cittadini, già provati dai mali atavici del Servizio sanitario regionale, di cui non hanno alcuna colpa”.
“La tutela della salute dei cittadini – sottolineano Parentela e d’Ippolito – è prioritaria e non può essere compressa con l’ossessione dei numeri e con tentativi affrettati di razionalizzazione delle risorse, non discussi con i sindaci, con i sindacati e con le rappresentanze politiche. Questo è un momento straordinario, nel quale occorre contrastare l’avanzata del Covid con la massima coscienza e scrupolosità. Ci sarà tempo, nei prossimi mesi, per riorganizzare i servizi ma ascoltando sempre i rappresentanti del territorio. Ora non è possibile cedere a logiche burocratiche – concludono i due parlamentari – perché occorre salvaguardare la salute dei cittadini, già provati dai mali atavici del Servizio sanitario regionale, di cui non hanno alcuna colpa”.