Sanità: Pd, cancellare Decreto Calabria e commissariamento

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“Chiediamo con forza al governo nazionale la cancellazione immediata del nefasto Decreto Calabria e la contestuale eliminazione del commissariamento sanitario”. Lo afferma, in una nota il gruppo del Pd in Consiglio regionale.

“Ieri, nella prima seduta di Consiglio regionale, attraverso proposte puntuali, abbiamo esortato – ricordano i componenti del gruppo del Pd Bevacqua, Irto, Guccione Notarangelo, Tassone – la presidente Santelli a una maggiore condivisione: oggi rivolgiamo a Roma le richieste di competenza nazionale, anche per sopperire alle lacune di una governance regionale avviluppata nella confusione. Il caso, finora, ci ha dato una mano ma, se non ne approfittiamo, sarà una tragedia. La Calabria ha disposizione un tempo breve per alzare una diga idonea rispetto alla possibilità di una diffusione dell’epidemia e approntare le contromisure preventive: non può, però, farlo se viene lasciata nella paralisi”.

“Ieri, nella prima seduta di Consiglio regionale, attraverso proposte puntuali, abbiamo esortato – ricordano i componenti del gruppo del Pd Bevacqua, Irto, Guccione Notarangelo, Tassone – la presidente Santelli a una maggiore condivisione: oggi rivolgiamo a Roma le richieste di competenza nazionale, anche per sopperire alle lacune di una governance regionale avviluppata nella confusione. Il caso, finora, ci ha dato una mano ma, se non ne approfittiamo, sarà una tragedia. La Calabria ha disposizione un tempo breve per alzare una diga idonea rispetto alla possibilità di una diffusione dell’epidemia e approntare le contromisure preventive: non può, però, farlo se viene lasciata nella paralisi”.

Per questo – aggiunge il gruppo regionale del Pd – “chiediamo con forza al governo nazionale la cancellazione immediata del nefasto Decreto Calabria e la contestuale eliminazione del commissariamento sanitario. La Calabria intende operare con piena assunzione di responsabilità e non può restare inchiodata alle impossibilità prodotte da una catena di comando schizofrenica e da piani di rientro disastrosi. Facciamo un appello alla delegazione governativa del nostro partito affinché si metta mano senza indugio a una situazione insostenibile. È inutile – sostengono Bevacqua, Irto, Guccione, Notarangelo e Tassone – che il ministero della Salute emani nuove linee di indirizzo organizzative: qui manca tutto. Non abbiamo un numero sufficiente di strutture ospedaliere, non abbiamo posti in terapia intensiva, non abbiamo ventilatori polmonari, non abbiamo mascherine e dispositivi di protezione individuale, non abbiamo uno straccio di assistenza territoriale: se lo tsunami abbattutosi in Lombardia dovesse verificarsi nella nostra regione, sarebbe una strage sicura. Non possiamo affidarci alla buona stella: la Calabria è Italia e va trattata come tale. Siamo stanchi di essere considerati figli di un Dio minore”. Il gruppo del Pd alla Regione infine rileva: “Il commissario nazionale delegato all’emergenza, Domenico Arcuri, è un calabrese, non può non essere al corrente delle fragilità della nostra terra. Non chiediamo privilegi: pretendiamo diritti”.

Redazione Calabria 7

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