Sanità Reggio, situazione De Blasi conferma problemi del territorio

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Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio afferma: “Una vicenda kafkiana, è l’emblema della condizione in questo territorio”

“La vicenda dell’istituto di analisi cliniche ‘De Blasi’ di Reggio Calabria è autenticamente kafkiana e rappresenta l’emblema della condizione in cui versa il sistema burocratico in questo territorio, soprattutto in un settore come quello della sanità”. Lo afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio, con riferimento al ritardo nell’autorizzazione alla nuova strumentazione per la risonanza magnetica acquistata dalla nota struttura sanitaria reggina.

“La vicenda dell’istituto di analisi cliniche ‘De Blasi’ di Reggio Calabria è autenticamente kafkiana e rappresenta l’emblema della condizione in cui versa il sistema burocratico in questo territorio, soprattutto in un settore come quello della sanità”. Lo afferma il presidente di Confindustria Reggio Calabria Domenico Vecchio, con riferimento al ritardo nell’autorizzazione alla nuova strumentazione per la risonanza magnetica acquistata dalla nota struttura sanitaria reggina.

“Quanto denunciato dall’amico imprenditore Eduardo Lamberti Castronuovo, al quale esprimo la vicinanza e la solidarietà di tutta Confindustria, è autenticamente sconvolgente. Reggio Calabria – aggiunge Domenico Vecchio – può vantare oggi una strumentazione unica in Italia e probabilmente anche in Europa, per effettuare l’esame della risonanza con una capacità di fornire diagnosi molto più accurate e puntuali. Ma questa rivoluzionaria (e costosa) macchina non può operare perché la competente commissione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria non rilascia il relativo parere, in quanto priva di un ingegnere biomedico che dovrebbe farne parte”.

“Siamo arrivati al punto – dice ancora il presidente di Confindustria Reggio Calabria – che un imprenditore che investe in maniera generosa per il proprio territorio non abbia neanche la possibilità di avviare un segmento della propria attività d’impresa per una surreale questione amministrativa. Ma quel che è più grave, è il fatto che il ‘muro di gomma’ della burocrazia sta impedendo l’entrata in esercizio di uno strumento in grado di diagnosticare malattie gravi e, dunque, di contribuire a salvare vite umane. In ultima analisi, viene negato ai cittadini di questo territorio il diritto alla salute, costituzionalmente garantito”.

Vecchio aggiunge: “In questa battaglia, che è la battaglia per il riconoscimento e la salvaguardia di un diritto dei cittadini, siamo al fianco di Eduardo Lamberti Castronuovo e ci appelliamo al Governo, nella persona del prefetto Massimo Mariani, personalità autorevole e attenta alle dinamiche del territorio, affinché si superi questa fase di stallo priva di qualsiasi logica, restituendo non solo all’imprenditore Lamberti Castronuovo il diritto di avviare l’attività per la quale ha investito a favore della comunità reggina, ma anche e soprattutto ai reggini la possibilità di usufruire della buona sanità che in Calabria esiste”.

Redazione Calabria 7

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