“Condannata al commissariamento perpetuo, questo il destino che si delinea per la Calabria. Le bozze del Patto Salute redatte dal Governo giallorosso e dal ministro Speranza fissano stringenti criteri per la cessazione del commissariamento sanitario alle regioni, tra questi spicca il limite di tre anni di equilibrio economico senza utilizzo di manovra fiscale aggiuntiva a preventivo e consuntivo a garanzia del risanamento strutturale”. Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale, Flora Sculco.
“Un limite che di fatto condanna la Calabria al commissariamento senza fine! Dieci anni di gestione centralizzata guidata dai Ministeri dell’Economia e della Salute e gestita dai commissari, non sono serviti a sanare il deficit che è addirittura raddoppiato arrivando a 160 milioni di euro con un surplus di prelievo fiscale per i calabresi di 100 milioni all’anno. Intanto la Calabria paga e finanzia con la migrazione sanitaria le altre regioni, soprattutto quelle virtuose non commissariate del nord Italia, e così oltre al danno la beffa.
“Un limite che di fatto condanna la Calabria al commissariamento senza fine! Dieci anni di gestione centralizzata guidata dai Ministeri dell’Economia e della Salute e gestita dai commissari, non sono serviti a sanare il deficit che è addirittura raddoppiato arrivando a 160 milioni di euro con un surplus di prelievo fiscale per i calabresi di 100 milioni all’anno. Intanto la Calabria paga e finanzia con la migrazione sanitaria le altre regioni, soprattutto quelle virtuose non commissariate del nord Italia, e così oltre al danno la beffa.
Strutture e professionisti calabresi costretti ad operare in condizioni spesso al limite della decenza, malati e intere famiglie che non solo devono affrontare la malattia ma anche un salasso economico per viaggi della speranza verso regioni dove curarsi è davvero un diritto riconosciuto e garantito.
Così non va! Rivendichiamo interventi del Governo che devono guardare alla giustizia sociale che non può prescindere dalla tutela, promozione e difesa del primario, essenziale e costituzionalmente sancito diritto alla salute. Il Governo del premier Conte, il ministro Roberto Speranza dimostrino con i fatti che sono dalla parte degli italiani e finalmente anche dalla parte dei calabresi. La dignità degli uomini e delle donne calabresi non può essere ancora una volta ignorata e ancor peggio calpestata”.
Redazione Calabria 7