di Antonio Battaglia – Anche alla nota trasmissione “Live-Non è la D’Urso”, in onda su Canale 5, tiene banco la querelle sulla sanità calabrese. Il reparto di terapia intensiva nuovo e inutilizzato a Paola, l’ospedale mai entrato in funzione a Rosarno, quindi una capatina a Catanzaro dove utilizzano barelle “rudimentali” (LEGGI QUI) e un’intervista al sindaco di Praia a Mare che lamenta richieste inascoltate da parte di Cotticelli. Il servizio in Calabria dell’inviata di Canale 5 precede l’intervento del presidente Spirlì: “Ospedali chiusi, reparti nuovi, macchinari acquistati e mai utilizzati. E’ una vergogna lunga 30 anni, prima per la malapolitica, oggi con un commissariamento che si è perpetuato per 11 anni – afferma – Sto entrando negli ospedali chiusi, due giorni fa ero a Villa Bianca (Catanzaro, ndr) dove ci sarebbe la disponibilità di 100 posti. Essi sono in alcune stanze che, con tutti gli allacci del caso, vengono utilizzati come ufficio e ambulatorio”.
La pronta reazione arriva dal viceministro alla Salute Sileri: “Un ospedale non si apre dall’oggi al domani – afferma – entro qualche mese ne usciremo fuori ma una rete ospedaliera si costruisce nel tempo. E Spirlì replica: “Volete mandarci un supercommissario che viene qui a capo di tutti noi, lei così ci depotenzia totalmente: io cosa divento, un passacarte?”.
La pronta reazione arriva dal viceministro alla Salute Sileri: “Un ospedale non si apre dall’oggi al domani – afferma – entro qualche mese ne usciremo fuori ma una rete ospedaliera si costruisce nel tempo. E Spirlì replica: “Volete mandarci un supercommissario che viene qui a capo di tutti noi, lei così ci depotenzia totalmente: io cosa divento, un passacarte?”.
La discussione si chiude con una domanda secca a Sileri da parte del giornalista Nuzzi: “Volete riaprire gli ospedali, ma mancano infermieri e medici. Come fare?”. La risposta è sibillina: “Ci sono problemi di programmazione, solo un folle potrebbe reperire in sette mesi quanto creato in dieci anni”.