Sanitari non vaccinati, da maggio sospesi 80 operatori a Reggio Calabria

Delle cinque Asp della regione, quella di Reggio Calabria, al momento, è l’unica ad avere applicato la 76/2021 e sospendere circa 80 sanitari non vaccinati
Medici in fuga

Raffica di sospensioni tra sanitari non vaccinati. Dall’entrata di vigore della legge 76/2021 del 28 maggio scorso, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid 19, ad oggi, nella provincia di Reggio Calabria sono circa 80 gli operatori sanitari impiegati negli ospedali spoke, negli ambulatori, purché a contatto con i pazienti, ad avere ricevuto la sospensione dal servizio e il blocco degli emolumenti perché sprovvisti della certificazione di avvenuta vaccinazione anti – Covid. Gli ultimi provvedimenti sono di questi giorni. Gianluigi Scaffidi, medico e commissario straordinario dell’Asp più indebitata d’Italia spiega all’AGI che “non si tratta di una crociata, ma dell’applicazione di una legge nazionale e che come tale non può essere elusa”.

Commissario evita polemiche sui colleghi no vax

Commissario evita polemiche sui colleghi no vax

Il commissario straordinario evita di cadere nelle polemiche contro i colleghi ‘no-vax’ o in commenti moralistici, ma ribadisce che la strada impegnata “è quella della legalità e di ciò che la norma impone, anche se questa iniziativa sta oggettivamente provocando qualche disservizio. Finora siamo riusciti a reggere – sottolinea Scaffidi – con la mobilità interna, soprattutto negli ospedali spoke, già sofferenti cronicamente di organico da tempo, ma, ripeto, che qui non si tratta di altro che salvaguardare operatori e utenze, soprattutto dinanzi alla recrudescenza dei contagi in questa provincia e in Calabria, ai deceduti che si contano quotidianamente, per fortuna molti di meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

Asp Reggio Calabria unica ad applicare la legge 76/2021

Delle cinque Asp della regione, quella di Reggio Calabria, al momento, è l’unica ad avere applicato la 76/2021, un ‘primato’ che Scaffidi non vuole commentare, “e di cui – dice – farei volentieri a meno”, che getta una luce inquietante sulla capacità di risposta della sanità pubblica nel contrasto al Covid. “Peraltro – afferma ancora il Commissario straordinario di Reggio Calabria – i provvedimenti assunti di sospensione dal servizio dalla struttura che dirigo, non comprendono le attività dei medici di medicina di base, i cosìddetti medici di famiglia, e sono centinaia in questa provincia, e i liberi professionisti. Da qui, la necessità di una più efficace risposta corale insieme all’Ordine professionale affinché sia affrontato e superato ogni ritardo per quanto riguarda la vaccinazione anti-Covid, evitando così – dice – ogni forma di sanzione che accompagna la violazione di una legge dello Stato, scongiurando il diffondersi dei contagi e recuperando, di conseguenza, più efficacia nei servizi ai pazienti, in termini di prevenzione e di cura”.

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