Santacroce (FI): “Fermate la chiusura delle guardie mediche”

La decisione dei commissari di risolvere i problemi economici della sanità calabrese attraverso la soppressione di ben 36 guardie mediche è la prova di come chi amministra l’azienda sanitaria ha capito ben poco della calabria e dei sistemi di riordino della sanità pubblica.

Esordisce così il rappresentante di Forza Italia, Santacroce, che critica aspramente la scelta paventata dalla terna commissariale. Si sceglie sempre la soluzione più facile che in questo modo colpisce solo i più deboli e i territori più maltrattati. Pensare di sanare il buco che decenni di malgoverno si risolva chiudendo le guardie mediche che rappresentano la prima postazioni di continuità assistenziale nei piccoli comuni specie per le fasce deboli e per gli anziani è la soluzione più stupida e scellerata che il governo sanitario possa adottare. Semmai un piano di rientro serio e ponderato dovrebbe essere frutto innanzitutto di una seria programmazione e non con scelte avventate e improvvisate e il grave deficit della Sanità calabrese andrebbe ricercato altrove, dagli interessi pagati per centinaia di migliaia di euro per ingiunzioni di pagamento per prestazioni liquidate con gravi ritardi, nei protocolli per servizi sanitari convenzionati gestiti in modo molto clientelare senza prospettive di ampliamento dei servizi a più operatori, nella cattiva gestione delle gare di appalto di servizi, nella cattiva distribuzione sul territorio dei servizi strategici, nella errata distribuzione del personale nelle strutture sanitarie pubbliche.

Esordisce così il rappresentante di Forza Italia, Santacroce, che critica aspramente la scelta paventata dalla terna commissariale. Si sceglie sempre la soluzione più facile che in questo modo colpisce solo i più deboli e i territori più maltrattati. Pensare di sanare il buco che decenni di malgoverno si risolva chiudendo le guardie mediche che rappresentano la prima postazioni di continuità assistenziale nei piccoli comuni specie per le fasce deboli e per gli anziani è la soluzione più stupida e scellerata che il governo sanitario possa adottare. Semmai un piano di rientro serio e ponderato dovrebbe essere frutto innanzitutto di una seria programmazione e non con scelte avventate e improvvisate e il grave deficit della Sanità calabrese andrebbe ricercato altrove, dagli interessi pagati per centinaia di migliaia di euro per ingiunzioni di pagamento per prestazioni liquidate con gravi ritardi, nei protocolli per servizi sanitari convenzionati gestiti in modo molto clientelare senza prospettive di ampliamento dei servizi a più operatori, nella cattiva gestione delle gare di appalto di servizi, nella cattiva distribuzione sul territorio dei servizi strategici, nella errata distribuzione del personale nelle strutture sanitarie pubbliche.
Bisogna rimuovere le cause e gli effetti di quella pessima amministrazione pubblica che alla Calabria ha sottratto il diritto alla salute, costringendo tanti malati e intere famiglie ai viaggi della speranza verso il Nord e non eliminare ciò che da sempre garantisce assistenza e serenità sul territorio. Esorto i Sindaci, specie quelli dei comuni montani che maggiormente risentiranno della decisione perché più distanti dalle postazioni operative del 118 e servizi simili perché la sanità pubblica deve garantire servizi e assistenza ad anziani e bisognosi e non fare business. Come si può pensare che un anziano nelle ore notturne possa recarsi a qualche centinaia di km per usufruire di un servizio o una prestazione che deve essere erogata in pochi minuti. Inconsapevoli che in qeusto modo si creerà l’effetto di ingolfare ancor di più i codici bianchi del presidio del 118 che nella stragrande maggioranza dei casi si risolverebbero con il medico di base o con la guardia medica notturna e festiva. Il decreto sanità che va rivisto deve prevedere strumenti e azioni mirate per eliminare gli sprechi e la nuova classe dirigente dovrà essere scelta con criteri di capacità ed efficenza con manager di alto profilo. Farebbero bene i commissari, che presumo neanche conoscono il territorio per non essere mai andati nella Presila catanzarese o nelle preserre o nell’alto crotonese per toccare con mano l’importanza di alcuni servizi e lavorare su soluzioni utili e non tagli illogici. La speranza che il nuovo governo regionale prenda subito in mano il problema per evitare disfunzioni ancor più gravi di quelle attuali.

Redazione Calabria 7

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
L'amartoma mesenchimale è un tumore benigno che deriva dalla crescita anomala delle cellule del fegato di origine mesenchimale
Nella giornata odierna, sabato 1 aprile, il Pontefice tornerà a Casa Santa Marta, sua residenza in Vaticano
L’uomo è stato trovato in possesso di 85 grammi complessivi di droga durante una perquisizione domiciliari
Nona sconfitta nel 2023 per gli amaranto di Inzaghi. Decide una rete di Coda
Una realtà importante, una mensa sociale per gli ultimi che si sostiene con le donazioni, che non sono mai abbastanza
Il sit in è stato organizzato per rispondere allo stop delle trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà
A fare gli onori di casa il comandante Roberto Fasano, alla presenza dei funzionari nonché del personale operativo ed amministrativo in servizio
Il procuratore di Catanzaro: "Tante persone credono di più nella giustizia e sanno che le loro denunce non saranno archiviate"
Nicola Carlone a SkyTg24: "Dovremo sicuramente rifletterci e siamo sicuri che la magistratura farà chiarezza"
L'annuncio del ministro Salvini: "Una scelta storica, infrastruttura da record e con forte connotazione green"
RUBRICHE

Calabria7 utilizza cookie, suoi e di terze parti, per offrirti il miglior servizio possibile, misurare il coinvolgimento degli utenti e offrire contenuti mirati.

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2023 © All rights reserved