di Bruno Mirante – Un sit-in di protesta promosso da medici, infermieri e operatori sanitari del Sant’Anna Hospital di Catanzaro si è svolto questa mattina davanti la prefettura di Catanzaro.
La condizione di criticità finanziaria in cui versa il Sant’Anna Hospital – per via del blocco delle spettanze maturate contrattualmente da parte dell’Asp di Catanzaro – ha portato, nei giorni scorsi i vertici aziendali a comunicare che dal 28 dicembre, a causa della crisi di liquidità, scatterà il blocco delle attività ospedaliere. Un eventuale fallimento della struttura ospedaliera manderebbe a casa oltre 300 lavoratori del comparto sanitario. Per questa ragione i sanitari insieme al dottor Daniele Maselli direttore dell’Unità operativa di Cardiochirurgia hanno incontrato un delegato del Prefetto per chiedere l’istituzione di un tavolo permanente che affronti la vertenza e scongiuri il licenziamento del personale.
La condizione di criticità finanziaria in cui versa il Sant’Anna Hospital – per via del blocco delle spettanze maturate contrattualmente da parte dell’Asp di Catanzaro – ha portato, nei giorni scorsi i vertici aziendali a comunicare che dal 28 dicembre, a causa della crisi di liquidità, scatterà il blocco delle attività ospedaliere. Un eventuale fallimento della struttura ospedaliera manderebbe a casa oltre 300 lavoratori del comparto sanitario. Per questa ragione i sanitari insieme al dottor Daniele Maselli direttore dell’Unità operativa di Cardiochirurgia hanno incontrato un delegato del Prefetto per chiedere l’istituzione di un tavolo permanente che affronti la vertenza e scongiuri il licenziamento del personale.
“La politica è stata completamente assente – ha dichiarato Maselli al termine del confronto con un delegato del prefetto – nonostante abbiamo sollecitato un’interlocuzione istituzionale con tutte le autorità del territorio, questo non va bene perché il ruolo della politica è quello di risolvere i problemi, la politica deve sporcarsi le mani anche dove non c’è magari un consenso immediato”. Ma l’amarezza di Maselli va anche oltre la classe politica del capoluogo fino ad interessare la pubblica opinione. “Tutto si è mosso in un silenzio assordante da parte degli Ordini professionali e delle associazioni degli industriali: nessuno ha mosso un dito per salvare il Sant’Anna anzi, abbiamo notizia del fatto che sordidamente al di sotto di questa vicenda si muovono pseudo imprenditori che organizzano cordate per rilevare il Sant’Anna dal tribunale”.
“Io sono qui oggi – ha proseguito Maselli – a difendere la mia squadra: medici, infermieri, oss e amministrativi che hanno consentito alla struttura sanitaria di passare dall’anonimato, al primo posto nelle classifica nazionali per ciò che riguarda la Cardiochirurgia per tre anni di seguito come certificato dall’Agenas”. Al termine del confronto la persona incaricata dal Prefetto ha comunicato alla delegazione di sanitari la volontà di istituire un tavolo istituzionale che finalmente affronti seriamente la vertenza. Dal canto suo Maselli ha chiesto di far proseguire le attività ospedaliere che non sono oggetto di inchiesta da parte della magistratura, come la Cardiochirurgia.
A contribuire alla crisi di liquidità del Sant’Anna infatti vi è stato anche un sequestro per 10 milioni di euro – “ma il Tribunale del riesame ha disposto la restituzione di circa 7 milioni” ha detto Maselli – nell’ambito di una inchiesta della Procura di Catanzaro su una presunta truffa relativa all’attivazione dell’Unità di terapia intensiva coronarica (Utic) che, secondo l’accusa, non sarebbe mai entrata in funzione.
“La clinica Sant’Anna, ha concluso il medico, effettua 900 interventi di cardiochirurgia in un anno, “più di quanti non ne facciano, insieme, al Policlinico universitario di Catanzaro ed a Reggio Calabria. Se chiudiamo queste persone a chi potranno rivolgersi?”.
I dipendenti della struttura nel pomeriggio incontreranno il presidente facente funzioni della giunta regionale Nino Spirlì.