Sant’Anna, Pitaro: “L’Ota ha consegnato il verbale, ora si attende la riapertura”

Sant'Anna 04

“Rassegnato al Dipartimento Salute della Regione da parte dell’Ota (Organismo Tecnicamente Accreditante) il verbale necessario per consentire al Commissario di porre fine alle vicissitudini del Sant’Anna-Hospital, si attende che questa struttura sanitaria d’eccellenza riprenda le attività. Ponendo fine a incongruenze burocratiche, episodi politically incorrect e divergenze polemiche, il commissario dottor Guido Longo – afferma il consigliere regionale Francesco Pitaro – metterà in sicurezza il diritto al lavoro delle oltre 300 professionalità da mesi senza retribuzione e, contemporaneamente, garantirà il diritto alla salute dei calabresi nella branca cardiologica”.

Aggiunge Pitaro: “Tutti coloro che mai hanno avuto perplessità (in forza di dati statistici inoppugnabili: 900 interventi di cardiochirurgia all’anno e il primo posto per tre anni nella classifica delle cardiochirurgie stilata da Agenas) sull’importanza strategica del Sant’Anna per il Sistema sanitario regionale, credo abbiamo consapevolezza che ogni giorno che passa, dopo mesi d’inattività, arreca danni sia  ad una struttura  impegnata a salvare vite con l’apporto di specialisti di chiara fama che ai calabresi con problemi cardiologici, con tutto ciò che ne discende in termini di aumento dell’emigrazione sanitaria”.  Conclude Pitaro: “Se vogliamo trarre una lezione dalla specifica vicenda, l’ora X che scatterà con il rinnovo dell’accreditamento del Sant’Anna, dovrà significare, per i decisori pubblici, che d’ora in poi nella sanità occorrerà potenziare ciò che funziona e, al contempo, tagliare i rami secchi, nel pubblico e nel privato, che drenano risorse, scansano il merito e l’efficienza e non generano alcuna utilità per la collettività”.

Aggiunge Pitaro: “Tutti coloro che mai hanno avuto perplessità (in forza di dati statistici inoppugnabili: 900 interventi di cardiochirurgia all’anno e il primo posto per tre anni nella classifica delle cardiochirurgie stilata da Agenas) sull’importanza strategica del Sant’Anna per il Sistema sanitario regionale, credo abbiamo consapevolezza che ogni giorno che passa, dopo mesi d’inattività, arreca danni sia  ad una struttura  impegnata a salvare vite con l’apporto di specialisti di chiara fama che ai calabresi con problemi cardiologici, con tutto ciò che ne discende in termini di aumento dell’emigrazione sanitaria”.  Conclude Pitaro: “Se vogliamo trarre una lezione dalla specifica vicenda, l’ora X che scatterà con il rinnovo dell’accreditamento del Sant’Anna, dovrà significare, per i decisori pubblici, che d’ora in poi nella sanità occorrerà potenziare ciò che funziona e, al contempo, tagliare i rami secchi, nel pubblico e nel privato, che drenano risorse, scansano il merito e l’efficienza e non generano alcuna utilità per la collettività”.

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