E’ stata un’assemblea partecipata quella di ieri sera delle sardine a Cosenza.
“Ci siamo trovati all’Università della Calabria. Ringraziamo i movimenti, i comitati e le persone che sono intervenute durante l’assemblea animate dalla comune volontà di contribuire alla costruzione di una proposta politica nuova e sicuramente differente da quella che si è vista alle scorse elezioni regionali. E’ stata una platea eterogenea – spiegano – quella in sala, che ha fatto incontrare e dialogare generazioni diverse. Abbiamo parlato della questione sociale che è frutto dell’attuale sistema economico neoliberista, del voto calabrese, di Sud, lavoro, diritto allo studio, ambiente e legge elettorale per dettare un’agenda politica precisa a chi siede ora nel Consiglio regionale.
In questa fase non c’è la volontà di costituirsi come soggetto politico, ma di rintuzzare e incalzare chi detiene il potere politico rispetto a quelli che sono i problemi reali e le richieste dei cittadini”. Rispetto al voto calabrese “hanno vinto due partiti: il partito dell’astensione e il partito della clientela. E’ stata rispettata la legge non scritta dell’alternanza centrodestra/centrosinistra alla guida della giunta regionale, ma di fatto la Regione resta in mano agli stessi che la governano da decenni e difendono gli stessi interessi di classe. L’opposizione sembra poco incisiva e ancora poco rappresentativa dalle istanze che provengono dalla società civile, per cui è necessario un processo di aggregazione e forte opposizione dal di fuori”.
Redazione Calabria 7
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