Ha patteggiato la pena a tre anni e otto mesi di reclusione Vincenzo Vivaldi, 29 anni, accusato di aver provocato la morte di Nicolas Marcellino, 21enne di Catanzaro, nell’incidente avvenuto in via Stretto Antico nel quartiere marinaro del capoluogo calabrese il 23 giugno dell’anno scorso. Il gup Antonio Battaglia ha applicato la pena concordata tra pubblico ministero e difensore dell’imputato, l’ avvocato Nicola Tavano, ritenendola congrua.
Il tragico impatto. Si sarebbe messo alla guida dell’auto dopo aver assunto alcol e sostanze stupefacenti. Una disattenzione di troppo, che è costata la vita ad uno dei quattro passeggeri a bordo di una Ford Fiesta. Vivaldi, che risponde di omicidio stradale, avrebbe perso il controllo della sua auto, impattando violentemente contro il guardrail sul lato sinistro della strada per poi rimbalzare sulla parte opposta sbattendo contro un muro. A nulla è servito l’immediato arrivo sul posto dei Vigili del fuoco, che hanno dovuto estrarre dalle lamiere il corpo senza vita di Marcellino, che occupava il sedile anteriore lato passeggero, morto sul colpo. Altri due giovani, che si trovavano nel lato posteriore dell’auto sono stati trasportati dal 118 in ospedale riportando contusioni giudicate guaribili dai sette ai venti giorni. (g. p.)
Il tragico impatto. Si sarebbe messo alla guida dell’auto dopo aver assunto alcol e sostanze stupefacenti. Una disattenzione di troppo, che è costata la vita ad uno dei quattro passeggeri a bordo di una Ford Fiesta. Vivaldi, che risponde di omicidio stradale, avrebbe perso il controllo della sua auto, impattando violentemente contro il guardrail sul lato sinistro della strada per poi rimbalzare sulla parte opposta sbattendo contro un muro. A nulla è servito l’immediato arrivo sul posto dei Vigili del fuoco, che hanno dovuto estrarre dalle lamiere il corpo senza vita di Marcellino, che occupava il sedile anteriore lato passeggero, morto sul colpo. Altri due giovani, che si trovavano nel lato posteriore dell’auto sono stati trasportati dal 118 in ospedale riportando contusioni giudicate guaribili dai sette ai venti giorni. (g. p.)