Scacco alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri a Lamezia, 38 condanne in Appello (NOMI)

Ribaltata in condanna l'unica assoluzione appellata dalla Procura: i giudici di secondo grado hanno inflitto al medico Paladino 4 anni di reclusione

di Gabriella Passariello- Dopo sei ore di Camera di consiglio, la Corte di appello di Catanzaro, presieduta da Loredana De Franco, a latere Adriana Pezzo e Giovanna Mastroianni, ha inflitto 38 condanne e 6 assoluzioni per 44 imputati coinvolti nell’operazione “Crisalide 1” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri scattata il 23 maggio 2017. I giudici di secondo grado hanno ribaltato in condanna l’unica assoluzione appellata  dalla Procura e si tratta del medico Giovanni Vincenzo Paladino, padre dell’ex presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme condannato con rito ordinario in primo grado a 6 anni, colui che – secondo le originarie ipotesi di accusa – avrebbe avuto una serie di rapporti con noti esponenti del clan tra cui Teresina Cerra e Vincenzo Torcasio, detto u’ niguru, in un periodo in cui ricopriva nel civico consesso di Lamezia Terme la carica di consigliere. Inoltre la Corte d’appello ha sentenziato sette riduzioni di pena rideterminando diciannove condanne e confermando le pene inflitte in primo grado per altri dodici imputati.

Le condanne e le richieste di pena

Le condanne e le richieste di pena

Antonio Miceli, 20 anni di reclusione (il pg ha chiesto la conferma della condanna a 20 anni); Nicola Gualtieri detto “Nicolino”, 14 anni di reclusione (il pg riforma della condanna da 16 anni e 4 mesi a 15 anni); Giuseppe Grande “U pruppo”,  13 anni, 10 mesi di reclusione (il pg riforma 14 anni e 6 mesi a 14 anni); Vincenzo Grande, 8 anni, 1 mese e 20 giorni, (il pg conferma della condanna a 10 anni e 1 mese); Luca Salvatore Torchia, 3 anni, 6 mesi, 20 giorni e 8mila euro di multa (il pg conferma della condanna a 8 mesi e 20 giorni); Domenico De Rito detto “Tutu’”, 8 anni, 7 mesi (il pg conferma della condanna a 10 anni e 20 giorni); Alessio Morrison Gagliardi, 11 anni e 6 mesi (il pg conferma della condanna a 12 anni, 10 mesi e 10 giorni); Fortunato Mercuri, 7 anni, 2 mesi e 10 giorni, (il pg conferma della condanna a 8 anni 6 mesi e 10 giorni); Carlo Alberto Gigliotti, 6 anni, 8 mesi e 20 di reclusione (il pg riforma della condanna da 8 anni e 20 giorni a 7 anno e 4 mesi); Vincenzo Brizzi,  2 anni, 8 mesi, 6mila di multa (il pg riforma della condanna da 8 anni e 10 giorni a 7 anni e 6 mesi); Michele Grillo, 6 anni, 9 mesi e 10 giorni (il pg conferma della condanna a 8 anni 1 mese e 10 giorni); Alessandro Gualtieri, conferma della condanna a 1 anno, 9 mesi e 10 giorni e 8mila euro di multa; Claudio Vescio inteso “caio”, 6 anni, 9 mesi, 20 giorni, (il pm conferma della condanna a 8 anni un mese e 20 giorni); Pasquale Caligiuri, 9 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione (il pg conferma della condanna a 10 anni e 10 giorni); Antonio Saladino detto “birricella”, 10 anni, 1 mese e 10 giorni di reclusione (il pg conferma della condanna a 10 anni 3 mesi e 10 giorni); Antonio Franceschi, 8 anni, 9 mesi e 10 giorni di reclusione 8 anni e 9 mesi, (il pg conferma della condanna a 9 anni 6 mesi e 20 giorni); Rosario Franceschi, 8 anni e 9 mesi (il pg conferma della condanna a 8 anni e 10 mesi); Massimo Gualtieri, 8 anni, 4 mesi e 20 giorni (il pg conferma della condanna a 9 anni 9 mesi e 10 giorni); Davide Belville, 6 anni, 2 mesi e 6mila euro di multa (il pg nullità della sentenza per due capi di imputazione e condanna a 5 anni 5 mesi); Antonello Amato, 5 anni, 6 mesi e 1600 euro di multa (il pg conferma della condanna a 8 anni 2 mesi e 20 giorni); Marco Cosimo Passalacqua, 5 anni, 5 mesi, 10 giorni e 1800 di multa (il pg conferma della condanna a 8 anni e 1 mese 10 giorni e 4mila euro di multa); Salvatore Francesco Mazzotta, 5 anni, 4 mesi, 20 giorni  e 1600 di multa(il pg conferma della condanna a 6 anni 10 mesi e 4mila euro di multa); Saverio Torcasio (di 45 anni), 4 anni, 2 mesi e 22mila di multa (il pg 5 anni e 6 mesi e 30mila euro di multa concordato in udienza); Maurizio Caruso, 4 anni, 2 mesi di reclusione e 20mila di multa  (il pg riforma della condanna da 5 anni e 6 mesi e 30mila euro di multa a 4 anni e 2 di reclusione e 20mila euro di multa); Luigi Vincenzini, 8 anni di reclusione (il pg conferma della condanna a 8 anni 1 mese e 10 giorni); Salvatore Fiorino, conferma condanna a 5 anni 5 mesi;  Giovanni Vincenzo Paladino, 4 anni di reclusione più l’interdizione legale dai pubblici uffici per la durata di cinque anni (il pg in riforma della sentenza di assoluzione primo grado, chiesta condanna a 6 anni e 8 mesi). I giudici di secondo grado hanno confermato  la sentenza di primo grado per Teresa Torcasio, 10 anni e 1 mese; Antonio Domenicano, 8 anni e 10 mesi; Ottavio Muscimarro, conferma la sentenza di primo grado a 7 anni e 10 mesi; Rosario Muraca, 8 anni e 2 mesi; Antonio Gullo, 8 anni; Antonio Paola “satabanca”, 8 anni e 5 mesi; Giuseppe De Fazio, conferma della condanna a 6 anni e 6mila euro di multa; Francesco Gigliotti, 6 anni 3 mesi e 10 giorni ; Antonio Stella, 8 anni e 4 mesi; Saverio Torcasio, detto “geometra” 34enne, 8 anni 4 mesi e 10 giorni e Luca Torcasio, detto “u cultellaro”, 5 anni e 6 mesi e 30mila euro di multa.

Le assoluzioni

La Corte di appello di Catanzaro ha assolto Antonio Mazza, (il pg aveva chiesto conferma della condanna a 5 anni un mese e 20 giorni e 8mila euro di multa),codifeso dai legali Giusy Caliò e Gianluca Careri ; Paolo Strangis, (il pg aveva invocato conferma della condanna a 2 anni e 4 mesi e 6mila euro di multa), difeso dal legale Giuseppe Spinelli; Mattia Mancuso, (il pg aveva chiesto la riforma della condanna da 2 anni e 8 mesi a 2 anni e 5 mesi), difeso dall’avvocato Salvatore Cerra; Guglielmo Mastroianni, (il pg aveva chiesto la conferma della condanna a 1 anno 9 mesi e 10 giorni e 8mila euro di multa), difeso dal legale Antonio Larussa, Vincenzo Catanzaro (il pg aveva invocato la riforma della condanna da 5 anni 6 mesi e 20 giorni e 4mila euro di multa a 5 anni e 2 mesi) e Antonio Perri detto “Totò, (il pg aveva chiesto la conferma della condanna a 1 anno 9 mesi e 10 giorni e 8mila euro di multa), difeso dall’avvocato Giusy Caliò.

Nel mirino la campagna elettorale del 2015

L’operazione condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha fatto luce sulla campagna elettorale del 2015 nel corso della quale alcuni candidati avrebbero ottenuto l’appoggio della cosca “Cerra-Torcasio-Gualtieri”. Il candidato al consiglio comunale (non eletto) Antonio Mazza, secondo le ipotesi di accusa grazie al suo rapporto privilegiato con il “reggente “Antonio Miceli, avrebbe organizzato le modalità di esecuzione della propaganda elettorale, con metodi non proprio ortodossi: “con minacce e violenza, veniva ostacolato il libero esercizio elettorale delle liste politiche avverse”. Tra l’altro  Mazza per garantire alla cosca Cerra- Torcasio- Gualtieri- ingenti introiti di natura economica, avrebbe fatto in modo che il “reggente” Antonio Miceli partecipasse ad alcune riunioni alle quali prendevano parte, oltre allo stesso Mazza anche investitori stranieri intenzionati a realizzare, in area Lametina, un progetto che gli avrebbe assicurato lauti guadagni.  Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e violazione delle leggi per la composizione e la elezione degli organi delle amministrazioni comunali.

Il processo “gemello”

Era attesa per oggi la sentenza sulle nuove leve, pronte a continuare gli affari dei boss in carcere e impegnate in una massiccia attività estorsiva e intimidatoria per mettere sotto scacco commercianti e imprenditori, minorenni utilizzati dalla cosca per acquistare giochi pirotecnici da utilizzare per confezionare ordigni per gli attentati dinamitardi contro le attività dei commercianti che non si piegavano al racket.  Si tratta di 41 imputati, tra sodali e affiliati alla cosca Cerra- Torcasio- Gualtieri di Lamezia, coinvolti nel blitz della Dda di Catanzaro “Crisalide 3”, scattata il 13 settembre del 2020, in esecuzione di 28 misure cautelari, ma il gup distrettuale ha rinviato il verdetto al prossimo 26 maggio.

Il collegio difensivo

Nel nutrito collegio difensivo impegnati nel processo Crisalide, compaiono, tra gli altri, i nomi dei legali  Lucio Canzoniere, Ramona Gualtieri, Michele Cerminara, Vincenzo Fulvio Attisani, Domenico Villella e Tiziana D’Agosto.

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