Scandalo sessuale alla Municipale di Catanzaro, Tarantino al gip: “Baciata, non violentata”

di Gabriella Passariello

“A questo giudice non sfugge che gli indagati ben avrebbero potuto concordare la linea difensiva, ma è pur vero che in atti non v’è elemento alcuno sulla cui base sopperire e ritenere smentita la versione degli indagati”. Il gip del Tribunale di Catanzaro Francesca Pizii motiva nell’ordinanza il rigetto della richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Salvatore Tarantino e Giuseppe Antonio Salerno, rispettivamente tenente colonnello e capo della Polizia locale di Catanzaro, coinvolti nell’inchiesta sullo scandalo sessuale nella Municipale, indagati il primo per violenza sessuale a carico di una vigilessa e il secondo per concussione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale e favoreggiamento personale.

“A questo giudice non sfugge che gli indagati ben avrebbero potuto concordare la linea difensiva, ma è pur vero che in atti non v’è elemento alcuno sulla cui base sopperire e ritenere smentita la versione degli indagati”. Il gip del Tribunale di Catanzaro Francesca Pizii motiva nell’ordinanza il rigetto della richiesta di interdizione dai pubblici uffici di Salvatore Tarantino e Giuseppe Antonio Salerno, rispettivamente tenente colonnello e capo della Polizia locale di Catanzaro, coinvolti nell’inchiesta sullo scandalo sessuale nella Municipale, indagati il primo per violenza sessuale a carico di una vigilessa e il secondo per concussione, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale e favoreggiamento personale.

La posizione di Tarantino. Per Salvatore Tarantino, secondo il gip, sussiste la gravità indiziaria del reato di violenza sessuale, con una precisazione. Il vigile, a detta del giudice, ha riconosciuto il gesto dell’approccio, tentando di ridimensionarlo, sostenendo che il bacio era diretto all’angolo della bocca, senza alcuna volontà di voler violentare o costringere la collega, ma “non può omettersi di rilevare che il narrato dalla persona offesa nelle varie audizioni dimostra una evoluzione rispetto a tale aspetto”. La vittima, ha riferito di un approccio graduale, prima il complimento verbale, la mano di Tarantino sulla sua mano, poi la carezza, la presa dal volto, il bacio, fino ad arrivare ad una impossibilità di reazione per la stazza fisica di Tarantino e ad uno scostamento dell’uomo sebbene faticoso da parte della donna. Per il giudice questa precisazione non pregiudica l’esistenza della gravità indiziaria, “per i connotati del gesto per come emerso ed ammesso dallo stesso indagato”,  però “vi è da rilevare che lo stesso potrebbe rientrare nella fattispecie di violenza sessuale meno grave”.

La posizione del comandante. Per quanto riguarda la posizione del comandante della Municipale, secondo il giudice, gli esiti delle indagini non colmano alcune lacune idonee a sostenere il movente secondo cui Salerno avrebbe favorito Tarantino o a giustificare il reato di concussione, mentre la gravità indiziaria potrebbe sussistere per il reato di falso.  Il gip ritiene insussistenti le esigenze cautelari richieste dalla Procura, mancandone i presupposti: non ricorre un pericolo per le indagini che sia attuale e concreto, non sussiste un pericolo di reiterazione del reato, dal momento che i fatti sono datati rispetto alla richiesta di interdizione dei pubblici uffici formulata dal sostituto procuratore Stefania Paparazzo. Tra l’altro, per quanto riguarda Tarantino “ha interrotto qualsivoglia rapporto con la collega, che, ora risulta applicata ad altro ufficio dell’Amministrazione comunale, senza che la stessa parte offesa abbia rievocato episodi di avvicinamento da parte dello stesso, limitandosi a descrivere una situazione di disagio personale nel recarsi a lavoro dovuta però a commenti dei colleghi”.  E per quanto riguarda Salerno “non si può trascurare il fatto che ha inoltrato gli atti in Procura”.

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