Scatta oggi l’obbligo di Pos per i negozianti, sanzioni

I clienti potrebbero pensare che non valga la pena segnalare il commerciante inadempiente per somme piccole di pochi euro
Manovra pos

Chi ce l’ha rotto. Chi non lo usa per ‘due soldi’. E infine chi non ce l’ha proprio. Il Pos finora è stato arco senza frecce: c’era l’obbligo di accettare pagamenti elettronici ma senza nessuna conseguenza in caso contrario. Da luglio non si scherza più, è in arrivo la multa: per commercianti, artigiani e professionisti, che non consentiranno ai propri clienti di pagare con carte di credito o debito. Scattano il 30 giugno le nuove regole che hanno come obiettivo la riduzione dell’evasione fiscale. Confesercenti denuncia l’alto costo di balzelli e commissioni, ma le associazioni dei consumatori plaudono all’iniziativa. Il guaio è che l’arma rischia di essere spuntata: le novità non riguardano mica le innovative app di pagamento e la normativa poi si presta a diverse forme di elusione malgrado la multa con il rinforzo.

Commercianti senza Pos

Commercianti senza Pos

Su chi rifiuta il pagamento elettronico si abbatterà infatti una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione: per uno scontrino di 100 euro, la multa dovrebbe essere pari a 30 euro a cui aggiungere il 4% di 100 per un totale quindi di 34 euro. Fa- legnami, fabbri e idraulici. Ristoratori, baristi e negozianti (anche ambulanti). E poi ancora notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti. L’elenco delle categorie a rischio è lunga e non gode neanche della possibilità di un pagamento ridotto entro i 60 giorni. Le associazioni dei consumatori esultano, ma mettono anche in guardia sugli escamotage a cui poter fare ricorso per aggirare le multe.

Le disposizioni, spiega il Codacons, escludono l’obbligo di pagamento con il Pos in caso di oggettiva impossibilità tecnica: basterebbe il Pos fuoriuso e il negoziante è salvo. Alcuni sostengono che la norma si riferisca a problemi di connettività temporanea e non anche a guasti tecnici dell’apparecchio. Fatto sta che -denuncia sempre il Codaconsgli esercenti potrebbero limitarsi ad accettare un unico circuito di pagamento e una sola tipologia di carta di debito per essere in regola. Senza contare poi, sottolinea il presidente Codacons Carlo Rienzi, che a fronte di una multa di 30 euro si può creare una situazione paradossale. Il procedimento avrà spesso un costo più elevato della sanzione stessa con grave danno per le casse dell’erario. Non solo. I clienti potrebbero pensare che non valga la pena segnalare il commerciante inadempiente per piccole somme.

Pos obbligatorio

L’obbligo sconta poi un perimetro ristretto, che non tiene conto dell’evoluzione della tecnica: esclude i pagamenti mediante app malgrado abbiano generato nel 2021 transazioni per 9,3 miliardi di euro. Confesercenti non ha dubbi: invita ad abbandonare la strada delle sanzioni e percorrere quella degli incentivi, riducendo i costi di utilizzo a partire dai piccoli pagamenti sotto i 50 euro. Assoutenti difende invece le multe, ma chiede di azzerare del tutto le commissioni interbancarie. “I pagamenti elettronici – dice il presidente Furio Truzzi –non possono arricchire le casse delle banche e delle società che emettono le carte di credito e pesare sulla categoria degli esercenti”. Si prevede un luglio infuocato. (Avvenire)

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