Scavavano le sponde dei fiumi, operai calabresi arrestati per furto aggravato

I carabinieri hanno bloccato gli operai che avevano già caricato di materiale inerte prelevato illecitamente i cassoni di due camion

Proseguono i controlli servizi effettuati in provincia di Crotone per prevenire e contrastare il fenomeno dei furti di materiali inerti sulle sponde dei corsi fluviali, nonché più genericamente, la diffusione dei reati contro il patrimonio, che il 15 aprile hanno portato all’arresto di due operai petilini, sorpresi a Roccabernarda, sulle sponde del fiume Tacina mentre stavano asportando 700 metri cubi di materiale, per un valore di circa 15mila euro. Nei giorni scorsi i carabinieri delle stazioni di Santa Severina e Rocca Bernarda, in due distinte attività, hanno controllato L. P. 44enne crotonese residente a Caccuri, G. N. 53enne petilino e S. M. 46enne catanzarese, entrambi residenti a Petilia Policastro, tutti operai. In entrambe le circostanze, le pattuglie, intente a transitare, nelle ore mattutine, sulle strade costeggianti gli argini dei fiumi Neto e Tacina, rispettivamente, nelle Località Gips di Castelsilano e Niffi di Roccabernarda, hanno notato degli escavatori, che, sulle sponde dei citati corsi d’acqua, erano impegnate in dei lavori di scavo, tanto da indurre gli operanti e recarsi sui luoghi per svolgere più approfonditi accertamenti, a seguito dei quali sono riuscite ad appurare che le citate attività, perpetrate su terreni demaniali, non erano autorizzate.

L’arresto per furto aggravato

L’arresto per furto aggravato

I militari, pertanto, hanno bloccato i suddetti, dopo aver già caricato di materiale inerte i cassoni di due camion, che si stavano apprestando a condurre in luoghi distanti da quelli, ove avevano effettuato gli illeciti prelievi. Dopo essere stati portati nelle caserme dei rispettivi Reparti procedenti per l’espletamento degli ulteriori accertamenti di rito, L. P., G. N. e S. M. sono stati arrestati per “furto aggravato, anche in concorso”, nonché per “violazione delle normative in materia urbanistico – edilizia”, e immediatamente rimessi in libertà, ai sensi dell’art. 121 delle disposizioni attuative del Codice di Procedura Penale, mentre sia i mezzi adoperati che i materiali inerti illecitamente asportati, ammontanti a circa 600 metri cubi, per un valore di 12mila euro, sottoposti a sequestro penale.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Nel corso dell'incontro sarà presentato il dossier elaborato dai circoli locali di Legambiente basato sulla campagna di monitoraggio effettuata su alcune aste fluviali
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved