Scioperano i lavoratori di Amazon Italia: sono oltre 30mila

È il primo sciopero nazionale. Per 24 ore non saranno consegnati i pacchi ordinati attraverso il colosso delle vendite online

Al via questa mattina il primo sciopero nazionale dei lavoratori della filiera Amazon in Italia. La protesta interesserà circa 30.000 persone, di cui 9500 dipendenti dei magazzini e hub con contratto nazionale di logistica, oltre che le aziende fornitrici dei servizi di logistica, della movimentazione e della distribuzione della merce. Per 24 ore non saranno consegnati i pacchi ordinati al gruppo, mentre i sindacati hanno lanciato nei giorni scorsi un appello ai consumatori a ‘Non comprare per 24 ore’.

Lo sciopero è stato deciso dopo l’interruzione nella trattativa per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon. Sul tavolo di discussione ci sono la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la verifica e la contrattazione dei turni di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, gli aumenti retributivi, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori somministrati e il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza, l’indennità Covid.

“È importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro – ha detto Tania Sacchetti, della segretaria confederale Cgil – abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa”.

“In un’azienda con quel tipo di fatturato – continua – è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili. Non è facile  chiedere oggi ai lavoratori di scioperare, ma combattere e rivendicare diritti per la propria dignità è l’unica strada possibile per affermare il diritto a un lavoro di qualità”

In Lombardia, dove scioperano circa 5000 lavoratori, il sindacato attua presidi davanti a sei sedi. In Liguria i lavoratori si sono dati appuntamento davanti ai cancelli del centro di via 30 giugno e Corso Perrone. A rispondere alla mobilitazione nazionale sono stati circa 350 lavoratori tra quelli impiegati nella sede genovese e coloro che prestano servizio nelle società collegate, principalmente coloro che distribuiscono la merce sul territorio. Molti i giovani, acceso anche qualche fumogeno.  A sostenere la vertenza anche delegazioni di lavoratori portuali e metalmeccanici. Qualcuno ha portato generi di conforto per i manifestanti.

Intanto questa mattina  la country manager di Amazon.it e Amazon.es, Mariangela Marseglia, in una lettera rivolta ai clienti ribadisce che “l’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta”.

“Cari Clienti oggi è previsto uno sciopero organizzato a livello nazionale da alcune sigle sindacali. In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini”.

“I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale. Usiamo le più avanzate tecnologie e le mettiamo al servizio dei nostri lavoratori e fornitori per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificarlo”. (AGI)

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