Un detenuto di 40 anni, ristretto nel carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro, sta attualmente intraprendendo uno sciopero della fame che ha superato la durata di cento giorni, insieme al rifiuto di assumere farmaci. La sua azione di protesta è stata innescata dall’impossibilità di usufruire dell’ora d’aria a causa di una situazione particolarmente difficile.
L’uomo, come riportato dalla Gazzetta del Sud, è affetto da una malattia degenerativa che lo costringe a muoversi in sedia a rotelle. Tuttavia, l’ascensore che dovrebbe consentirgli di raggiungere il cortile del penitenziario è guasto da ben tre mesi. Questa situazione è stata portata all’attenzione del garante dei detenuti, ma nonostante ripetute riparazioni, l’ascensore continua a presentare problemi. La soluzione richiederebbe un intervento strutturale e, dunque, fondi attualmente non disponibili nel budget del penitenziario. L’amministrazione starebbe però facendo sforzi per trovare tali fondi.
L’uomo necessita ora di flebo, l’avvocato si rivolge al Tribunale di Sorveglianza
L’uomo necessita ora di flebo, l’avvocato si rivolge al Tribunale di Sorveglianza
Nonostante il personale si sia offerto di aiutare il detenuto a raggiungere il cortile trasportandolo in braccio, l’uomo ha rifiutato questa opzione. Dopo oltre cento giorni di digiuno, il detenuto ora richiede l’uso di una flebo, ma c’è preoccupazione crescente per il deterioramento delle sue condizioni fisiche.
L’avvocato dell’uomo, Ugo Custo, ha preso provvedimenti legali e si è rivolto al Tribunale di Sorveglianza. È possibile che ulteriori azioni legali vengano intraprese nei prossimi giorni per affrontare questa difficile situazione.