“Sua eccellenza Antonio Cantisani ci ha lasciato. E’ stato un Uomo ed un Pastore di qualità non facilmente ripetibili. La sua Chiesa ha attraversato, guidandoli con autorevolezza, gli anni più difficili della trasformazione sociale calabrese, vissuti dal punto di vista del Capoluogo regionale, cui era legatissimo. La presenza di Cantisani rappresentava, ancora oggi, il punto più alto della memoria e della storia di quella Calabria. Il suo garbo la sua cortesia, la sua intelligenza limpidissima, vocata alla mediazione alta fra carità e verità, restano un esempio, un monito e comunque un lascito importantissimo per tutti i calabresi. Siamo vicini alla famiglia ed alla Chiesa calabrese per la grave perdita”. Lo afferma l’ex sindaco di Catanzaro, Francesco Granato.
Prezioso riferimento
Prezioso riferimento
Il consigliere regionale Filippo Pietropaolo (FDI) esprime cordoglio per la scomparsa dell’arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, mons. Antonio Cantisani. “Monsignor Cantisani – ricorda Pietropaolo – è stato un vescovo sempre presente, nella Chiesa, nella vita culturale cittadina, nella comunità, nell’attenzione dedicata ai più deboli e ai senza voce. La sua scomparsa priva la città di Catanzaro e la Calabria intera di un prezioso riferimento, ma il segno che ha lasciato nella società è indelebile. Le sue opere rappresentano uno scrigno di memoria per la Chiesa catanzarese, così come resterà sempre impressa la sua figura di presule di grande umanità, di spiccata intelligenza, di profonda sapienza, che con il suo esempio ha tracciato una strada in cui far camminare insieme la fede cristiana e l’impegno civile per il bene della comunità”.
“Il faro si è spento”
“Il faro si è spento e navighiamo a vista. Parafrasando detta frase che campeggia su un loculo privato nel cimitero monumentale di via Paglia in Catanzaro abbiamo voluto ricordare la triste dipartita dell’arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, Antonio Cantisani. Il ferale annuncio è stato dato, nell’afosa mattinata di ieri 1 luglio, e ne è seguito un mesto suono di campane nel centro storico. Il “vescovo di tutti” purtroppo ci ha lasciato creando un grande vuoto nella comunità catanzarese. Una notizia che ci ha gettato nello sconforto più profondo. Siamo consapevoli che un pezzo importante di noi è volato in cielo, un “pasionario” che si è speso davvero tanto per il capoluogo di regione della Calabria”. Lo afferma l’associazione culturale “Petrusinu ogni minestra”.
“Un uomo di cultura”
“Catanzaro ha perso uno dei suoi padri spirituali più conosciuti e amati, uno dei più autorevoli pastori che la città abbia mai avuto. L’arcivescovo emerito monsignor Antonio Cantisani, che ci ha purtroppo lasciato nella mattinata di giovedì 1 luglio, è stato un gigante di questa comunità che ha guidato, nel bene, per poco più di quarant’anni. Uomo del sud, profondo conoscitore delle realtà del meridione e uomo di cultura a tutto tondo, il 14 luglio ricorreranno i 20 anni dal conferimento della cittadinanza onoraria a lui che è stato padre spirituale dei credenti di questa città. Ci sembra un atto dovuto, in qualità di presidente del Consiglio comunale dell’epoca e di attuale capo dell’assemblea, ricordarlo pubblicamente come ha fatto il sindaco che ha proclamato il lutto cittadino nel giorno delle esequie. Catanzaro aveva adottato monsignor Cantisani, una delle personalità più importanti – per il segno lasciato nel Capoluogo – alla quale il Consiglio comunale ha insignito la cittadinanza onoraria”. Lo affermano Marco Polimeni e Rosario Colace.