Scontro Governo-Regione, sentenza Tar: vince Conte perde Santelli

tar calabria

E’ arrivata la sentenza del Tar in merito allo scontro tra Governo e Regione Calabria sull’ordinanza della governatrice Jole Santelli emessa lo scorso 30 aprile.

Si è concluso il primo round nello scontro tra Governo e Regione Calabria. L’udienza collegiale del Tar Calabria che questa mattina ha esaminato il ricorso del governo contro l’ordinanza numero 37 del 29 aprile della presidente della Regione, Jole Santelli, nella parte in cui consente l’apertura solo con servizio ai tavoli esterni di bar, ristoranti e agriturismi. Al termine dell’udienza, i giudici del Tar si erano subito riuniti in camera di consiglio per il verdetto finale che è arrivato pochi minuti fa. Il Tar alla fine ha optato per dare ragione al Governo. L’ordinanza regionale della Santelli anticipava la Fase 2 e la riapertura di bar e ristoranti all’aperto mentre il Governo col Dpcm del 26 aprile aveva stabilito la possibile riapertura all’1 Giugno.

Si è concluso il primo round nello scontro tra Governo e Regione Calabria. L’udienza collegiale del Tar Calabria che questa mattina ha esaminato il ricorso del governo contro l’ordinanza numero 37 del 29 aprile della presidente della Regione, Jole Santelli, nella parte in cui consente l’apertura solo con servizio ai tavoli esterni di bar, ristoranti e agriturismi. Al termine dell’udienza, i giudici del Tar si erano subito riuniti in camera di consiglio per il verdetto finale che è arrivato pochi minuti fa. Il Tar alla fine ha optato per dare ragione al Governo. L’ordinanza regionale della Santelli anticipava la Fase 2 e la riapertura di bar e ristoranti all’aperto mentre il Governo col Dpcm del 26 aprile aveva stabilito la possibile riapertura all’1 Giugno.

Nel suo ricorso, predisposto dall’Avvocatura dello Stato, il governo sostiene che l’ordinanza regionale contiene alcune previsioni che “anticipano l’efficacia di disposizioni di allentamento delle misure restrittive di contrasto e contenimento del contagio da Covid-19 che il Dpcm del 26 aprile 2020 introduce solo a partire dal 4 maggio 2020”, e inoltre “risulta emanata senza alcuna previa interlocuzione formale con il governo” e dopo “un iter istruttorio lacunoso, privo di alcuna argomentazione scientifica”.

Dal suo canto, la Regione sostiene la “inammissibilità del ricorso” del governo per difetto di giurisdizione”, ritenendo che la controversia ricada nella competenza della Corte costituzionale, e rimarca la “assoluta legittimità” del provvedimento adottato dal presidente Santelli, definito “pienamente conforme ai principi di adeguatezza e proporzionalità, richiamati dal dl 19/2020 che richiedono di modulare le misure limitative di prerogative costituzionali al ‘rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio’”.

Tar: “Spetta al Governo individuare misure anti-Covid”

“Spetta al presidente del Consiglio dei ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus Covid-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’articolo 3, comma 1, dl n. 19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati”. Lo scrive il Tar di Catanzaro, nella sentenza breve depositata oggi, con cui ha accolto parzialmente il ricorso del Governo contro l’ordinanza del presidente della Regione Calabria Jole Santelli.

Boccia: “Ripartire in sicurezza, no a divisioni”

“Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi. La sicurezza sui luoghi di lavoro per lavoratori e cittadini è una nostra priorità assoluta nell’emergenza Covid-19. Il governo sta facendo ripartire il Paese in sicurezza. Non è la stagione delle divisioni, dei protagonismi e dell’individualismo”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.

Leggi anche - Coronavirus, Area Centrale Calabria: bollettino 9 maggio

Redazione Calabria 7

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