I carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase, congiuntamente al personale dello Squadrone Cacciatori di Calabria, nell’ambito attività d’iniziativa finalizzata al contrasto del fenomeno delle coltivazioni illecite di cannabis Indica, hanno svolto una serie di servizi di rastrellamento in circoscritte aree rurali che, per caratteristiche morfologiche del terreno, presentavano condizioni favorevoli per la realizzazione di piantagioni illecite. Nello specifico, le ricerche sono state condotte attraverso una ricognizione aerea, svolta da un elicottero AB412 dell’8° Nucleo Elicotteri carabinieri di Vibo Valentia, e da attività di rastrellamento lungo le aree impervie e boschive.
Le piante avevano un’altezza variabile tra i 160 e i 250 centimetri
Le piante avevano un’altezza variabile tra i 160 e i 250 centimetri
In particolare i militari, risalendo e costeggiando i torrenti presenti in località Acquadauzano, dopo aver notato alcuni “indicatori” che i coltivatori sono soliti piazzare per verificare un eventuale passaggio di persone nelle zone interessate dalla piantagione (realizzazione di ostacoli lungo le obbligate vie di accesso o posizionamento di fili di inciampo) hanno localizzato una vasta coltivazione di cannabis indica, dislocata su più terrazzamenti e occultata tra la fitta vegetazione. La piantagione, che si estendeva su un’area demaniale di circa 1600m2, era costituita da circa 1.200 piante di marijuana, di altezza variabile tra i 160 e i 250 cm, adeguatamente irrigate mediante sistemi di irrigazione temporizzati che attingevano l’acqua da un vicino serbatoio.
Avrebbe fruttato 800mila euro
I carabinieri, su diposizione della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, hanno proceduto alla distruzione in loco delle piante. L’intervento, che si è svolto in una fase di maturazione vegetativa prossima alla raccolta, ha permesso di sottrarre alle conseguenti lavorazioni numerose piante di marijuana che, una volta posta in vendita sul mercato di riferimento, avrebbe reso – secondo i carabinieri – un illecito profitto superiore a 800mila euro. Indagini in corso per risalire ai responsabili della coltivazione illecita.

