Scuola, da lunedì 8,3 milioni di studenti italiani torneranno in aula in 7 regioni

scuola covid

Sette regioni, le ultime che mancavano all’appello, sono pronte da lunedì 1 febbraio a far rientrare in classe i propri studenti delle scuole superiori: si tratta del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, della Basilicata, della Campania, della Puglia, della Calabria e della Sardegna i cui ragazzi che torneranno in presenza al 50%, alternandosi in classe. Al di là dei colori e delle disposizioni previste dai vari Dpcm, infatti, i presidenti di queste Regioni hanno firmato ordinanze che hanno previsto la didattica a distanza fino a lunedì prossimo.

E potrebbero tornare in classe anche gli studenti in Sicilia: la regione potrebbe passare dalla zona rossa, in cui si trova attualmente, all’arancione e quindi i ragazzi dalla seconda media alle superiori potrebbero anch’essi rientrare in aula. Con la ripresa delle lezioni in presenza, lunedì, per tutti i 2,5 milioni di studenti delle scuole superiori italiane, si completa quindi il quadro del rientro degli 8,3 milioni di studenti della penisola: alcuni, i più piccoli, in alcune regioni, non hanno mai smesso di frequentare la scuola, ma altri, i più grandi – e non solo loro, in alcune regioni come la Campania – sono rimasti a casa per molte settimane, fin dai primi di novembre, e calcolando che l’anno scolastico passato si è concluso con la didattica a distanza, in alcune zone d’Italia i ragazzi sono stati senza scuola in presenza quasi un anno.

E potrebbero tornare in classe anche gli studenti in Sicilia: la regione potrebbe passare dalla zona rossa, in cui si trova attualmente, all’arancione e quindi i ragazzi dalla seconda media alle superiori potrebbero anch’essi rientrare in aula. Con la ripresa delle lezioni in presenza, lunedì, per tutti i 2,5 milioni di studenti delle scuole superiori italiane, si completa quindi il quadro del rientro degli 8,3 milioni di studenti della penisola: alcuni, i più piccoli, in alcune regioni, non hanno mai smesso di frequentare la scuola, ma altri, i più grandi – e non solo loro, in alcune regioni come la Campania – sono rimasti a casa per molte settimane, fin dai primi di novembre, e calcolando che l’anno scolastico passato si è concluso con la didattica a distanza, in alcune zone d’Italia i ragazzi sono stati senza scuola in presenza quasi un anno.

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