Scuola, il Fronte della Gioventù cosentino lamenta gravi carenze negli istituti

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Azione di protesta del Fronte della Gioventù Comunista in vari istituti di Cosenza “per denunciare le gravi carenze degli istituti nel garantire le misure anticontagio”. «Nonostante i mesi di chiusura degli istituti e un alto rischio di un rapido aumento dei contagi, il rientro a scuola in sicurezza promesso dal premier Conte e dalla Ministra Azzolina non esiste. Nel pieno della seconda ondata di Covid-19, siamo costretti a rischiare il contagio in classi pollaio, in edifici inadeguati già prima della pandemia, con carenza di personale scolastico per via degli errori commessi da ministero sulle supplenze» afferma Eugenio De Fazio, responsabile scuola del Fgc Cosenza, che prosegue: «L’anno scolastico per gli studenti cosentini si prospetta tragico già in partenza, con il rischio che le nostre scuole si trasformino in focolai».

Non solo la sicurezza preoccupa studenti, personale scolastico e genitori, ma anche la mancanza di strumenti per seguire le lezioni a distanza in caso di nuovo lockdown. Sempre De Fazio afferma: «oltre il 40% degli studenti calabresi è sprovvisto di tablet e computer, di una connessione internet stabile per poter seguire le lezioni online in caso di nuovo lockdown, nonostante le promesse delle istituzioni. In questo modo si escludono dal diritto allo studio migliaia di studenti per ragioni economiche ed è inaccettabile!». I soldi spesi per le scuole – conclude – sono briciole in confronto agli aiuti per le grandi imprese, aiuti che proseguiranno nei prossimi mesi. Non abbiamo intenzione di rischiare la nostra salute e quella dei nostri cari, per questo il 9 ottobre scenderemo in piazza per rivendicare finanziamenti per l’istruzione; finora non ci hanno ascoltati, ma ora, con il rischio che le nostre classi diventino focolai non possono ignorarci».

Non solo la sicurezza preoccupa studenti, personale scolastico e genitori, ma anche la mancanza di strumenti per seguire le lezioni a distanza in caso di nuovo lockdown. Sempre De Fazio afferma: «oltre il 40% degli studenti calabresi è sprovvisto di tablet e computer, di una connessione internet stabile per poter seguire le lezioni online in caso di nuovo lockdown, nonostante le promesse delle istituzioni. In questo modo si escludono dal diritto allo studio migliaia di studenti per ragioni economiche ed è inaccettabile!». I soldi spesi per le scuole – conclude – sono briciole in confronto agli aiuti per le grandi imprese, aiuti che proseguiranno nei prossimi mesi. Non abbiamo intenzione di rischiare la nostra salute e quella dei nostri cari, per questo il 9 ottobre scenderemo in piazza per rivendicare finanziamenti per l’istruzione; finora non ci hanno ascoltati, ma ora, con il rischio che le nostre classi diventino focolai non possono ignorarci».

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