Scuola, sindacati: “A rischio oltre 600 lavoratori pulizie”

“A rischio più della metà dei lavoratori attualmente impegnati nelle pulizie delle scuole calabresi”. Lo denunciano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti.

“Fino a oggi – proseguono i sindacati – i lavoratori e i servizi da loro svolti sono stati tenuti in piedi grazie alle somme destinate dallo Stato attraverso gli appalti pubblici. Una situazione di precariato che finalmente sembrava aver trovato un approdo sicuro grazie al decreto legge che ha messo la parola fine agli appalti esterni nelle scuole pubbliche decidendo di stabilizzare e internalizzare i lavoratori. Da qui il pasticcio nel quale si è cacciato il Governo che non sta gestendo questo passaggio con l’attenzione necessaria se non si vogliono lasciare a casa migliaia di lavoratori.

“Fino a oggi – proseguono i sindacati – i lavoratori e i servizi da loro svolti sono stati tenuti in piedi grazie alle somme destinate dallo Stato attraverso gli appalti pubblici. Una situazione di precariato che finalmente sembrava aver trovato un approdo sicuro grazie al decreto legge che ha messo la parola fine agli appalti esterni nelle scuole pubbliche decidendo di stabilizzare e internalizzare i lavoratori. Da qui il pasticcio nel quale si è cacciato il Governo che non sta gestendo questo passaggio con l’attenzione necessaria se non si vogliono lasciare a casa migliaia di lavoratori.

Come avevamo previsto – sostengono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti – è arrivata la doccia fredda da parte delle aziende titolari degli appalti che, non volendo assumersi alcuna responsabilità sul futuro occupazionale dei lavoratori, hanno aperto le procedure di licenziamento collettivo per tutti i dipendenti”. Il sindacato unitario – proseguono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti – “chiede al Governo di farsi carico della vertenza, senza perdere altro tempo, per scongiurare i licenziamenti e per fare in modo che tutti i lavoratori del bacino vengano stabilizzati dal primo gennaio 2020.

Per come oggi è concepito il decreto, più della metà dei lavoratori calabresi, 650 circa su un totale di 1200, rischiano di iniziare l’anno nuovo da disoccupati o in alternativa con un lavoro stabile ma part time e un reddito da fame”. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uil Trasporti hanno organizzato per la mattina di venerdì 22 novembre una manifestazione pubblica davanti l’Ufficio scolastico regionale a Catanzaro: “Non ci fermeremo – concludono i sindacati – fino a quando questa vertenza non troverà la giusta risoluzione. Le istituzioni e la politica calabresi siano attenti a fare la propria parte per sostenere con determinazione la nostra lotta”.

Redazione Calabria 7

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