Ciao Nino,
ti chiediamo scusa perché non doveva andare così. Non doveva finire in tragedia. Eri andato a fare il tuo dovere, come sempre, con l’entusiasmo di chi amava servire il proprio Paese. Una forte e “strana” esplosione in provincia di Alessandria ti ha portato via dalle persone che ti volevano bene. Da chi adesso piange per una perdita dolorosa.
ti chiediamo scusa perché non doveva andare così. Non doveva finire in tragedia. Eri andato a fare il tuo dovere, come sempre, con l’entusiasmo di chi amava servire il proprio Paese. Una forte e “strana” esplosione in provincia di Alessandria ti ha portato via dalle persone che ti volevano bene. Da chi adesso piange per una perdita dolorosa.
E, insieme a loro, sappi che piange anche l’intera Calabria per una morte improvvisa, quanto bastarda. La regione che avevi abbandonato per inseguire il tuo sogno a molti chilometri di distanza.
A 32 anni non dovevi morire così. A 32 anni, di solito, si pianifica la vita. Non si perde. A 32 anni si scherza, si ride, si combatte con i problemi quotidiani. Ma non si può morire.
Tu, che pensavi il futuro con Elena, diventata tua moglie poco tempo fa. Eri amante degli animali, dei motori e della famiglia. Ti piaceva viaggiare per scoprire posti incredibili nel mondo, ma la tua Reggio Calabria era la meta più apprezzata.
Eri entrato da poco a far parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, mostrando orgoglio perché anche tuo papà Angelo aveva fatto il pompiere per moltissimo tempo.
Ma adesso non ci sei più, insieme ad altri tuoi due colleghi supereroi, con il ricordo che sarà indelebile. Perché nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta.
Ciao Nino, scusa ancora e illuminaci con il tuo sorriso.
Matteo Brancati
Redazione Calabria 7