di Antonio Battaglia – In Italia sono oltre 14mila i casi confermati di Coronavirus tra gli operatori sanitari, più di 100 quelli ormai deceduti.
Una lotta spesso combattuta a mani nude, senza dispositivi di protezione adeguati, come testimonia il caso dei medici generici crotonesi costretti a usare salva slip nelle mascherine.
Una lotta spesso combattuta a mani nude, senza dispositivi di protezione adeguati, come testimonia il caso dei medici generici crotonesi costretti a usare salva slip nelle mascherine.
A tal proposito, la redazione di Calabria 7 ha intercettato in esclusiva Rosalbino Cerra, Segretario Regionale dei Medici di base, che intende sottolineare le gravi difficoltà affrontate dalla sua categoria: “La nostra associazione FIMMG sta cercando di acquisire un numero importante di mascherine da distribuire ai medici. La categoria che ha pagato tra i sanitari è proprio quella dei medici di base. Visitiamo i pazienti in condizioni particolarmente gravi, ma in quel momento non sappiamo se il paziente è infetto dal Covid-19″.
Una situazione che avrebbe richiesto particolare attenzione sin dall’inizio: “Non ci siamo fatti trovare pronti a gennaio, quando si stava prospettando una situazione critica, ma non è solo colpa della Calabria. Al Nord sono stati fatti errori grossolani – continua Cerra – Tuttavia, non è il tempo delle polemiche. Vogliamo dare il massimo”.
Il professionista ribadisce la necessità di effettuare uno screening su tutto il personale sanitario: “Ho chiesto di tamponare tutti i medici di base e colleghi di continuità assistenziali, per essere sicuri di non rappresentare veicolo di contagi. Ringrazio l’Università della Calabria per aver dimostrato disponibilità in tal senso”.
Infine, un cenno al futuro imminente: “Mi auguro che la fase 1 finisca il prima possibile, perché i pazienti talvolta dimostrano anche problemi psicologici. La fase 2 sarà molto lenta, dovremo riorganizzare le nostre vite. Speriamo, quantomeno, di avere tutti almeno una mascherina chirurgica”.
Redazione Calabria 7