Aristotele in un celebre passo asserisce che gli uomini abbiano cominciato a filosofare, ora come in origine, a causa della meraviglia.
Quella stessa “meraviglia” che spinse Ulisse a lasciare Itaca per solcare acque sconosciute. Proprio questa sete di “meraviglia” ci ha spinto a cercare nuovi stimoli e nuove prospettive oltre la nostra quotidianità. Correvano gli ultimi giorni di Gennaio quando abbiamo vinto l’opportunità di trascorrere sei mesi nella “Faculty of Medicine” di Novi Sad in Serbia. Anche se spaventati, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di trascorrere una esperienza Erasmus in un paese del tutto nuovo, dove noi saremmo stati i primi a sperimentare e a vivere questa nuova realtà. Inizialmente non è stato del tutto facile perché ci siamo dovuti interfacciare con un metodo di studio e universitario completamente diverso dal nostro. Infatti, differentemente dalla nostra università, ad ogni lezione teorica seguiva subito una lezione pratica dove avevamo la possibilità di attuare quanto affrontato nella parte teorica. Lo stesso vale per quanto riguarda lo svolgimento degli esami. Quest’ultimi infatti si componevano di una parte pratica (anamnesi, esame obiettivo, lettura x-ray, ecg, analisi di laboratorio e diagnosi) e poi della parte prettamente teorica, entrambe fondamentali per superare lo stesso. A tal fine abbiamo dovuto affinare le nostre abilità linguistiche, pratiche e di studio mirate principalmente alla clinica e alla diagnosi su pazienti reali e in carne ed ossa. Fondamentali sono state anche le nostre conoscenze pregresse che sono risultate essere vitali per le competenze teoriche che richiedevano i docenti del posto. Fortunatamente durante il nostro percorso abbiamo incontrato docenti qualificati come la prof.ssa Snežana Brkić e il prof. Duško Kozić che con la loro passione e dedizione alla didattica ci hanno trasmesso competenze e professionalità che concorreranno certamente ad arricchire la nostra formazione come pilastri di una costruzione solida e in divenire che necessita di tasselli numerosi e policromi. Per quanto riguarda la città di Novi Sad, nel complesso si presenta come una città abbastanza eterogenea. La gente abbastanza fredda e distaccata ma fortunatamente le nuove generazioni e i nostri compagni di corso si sono sempre mostrati attenti e disponibili ad aiutarci nelle minime difficoltà.
Quella stessa “meraviglia” che spinse Ulisse a lasciare Itaca per solcare acque sconosciute. Proprio questa sete di “meraviglia” ci ha spinto a cercare nuovi stimoli e nuove prospettive oltre la nostra quotidianità. Correvano gli ultimi giorni di Gennaio quando abbiamo vinto l’opportunità di trascorrere sei mesi nella “Faculty of Medicine” di Novi Sad in Serbia. Anche se spaventati, non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di trascorrere una esperienza Erasmus in un paese del tutto nuovo, dove noi saremmo stati i primi a sperimentare e a vivere questa nuova realtà. Inizialmente non è stato del tutto facile perché ci siamo dovuti interfacciare con un metodo di studio e universitario completamente diverso dal nostro. Infatti, differentemente dalla nostra università, ad ogni lezione teorica seguiva subito una lezione pratica dove avevamo la possibilità di attuare quanto affrontato nella parte teorica. Lo stesso vale per quanto riguarda lo svolgimento degli esami. Quest’ultimi infatti si componevano di una parte pratica (anamnesi, esame obiettivo, lettura x-ray, ecg, analisi di laboratorio e diagnosi) e poi della parte prettamente teorica, entrambe fondamentali per superare lo stesso. A tal fine abbiamo dovuto affinare le nostre abilità linguistiche, pratiche e di studio mirate principalmente alla clinica e alla diagnosi su pazienti reali e in carne ed ossa. Fondamentali sono state anche le nostre conoscenze pregresse che sono risultate essere vitali per le competenze teoriche che richiedevano i docenti del posto. Fortunatamente durante il nostro percorso abbiamo incontrato docenti qualificati come la prof.ssa Snežana Brkić e il prof. Duško Kozić che con la loro passione e dedizione alla didattica ci hanno trasmesso competenze e professionalità che concorreranno certamente ad arricchire la nostra formazione come pilastri di una costruzione solida e in divenire che necessita di tasselli numerosi e policromi. Per quanto riguarda la città di Novi Sad, nel complesso si presenta come una città abbastanza eterogenea. La gente abbastanza fredda e distaccata ma fortunatamente le nuove generazioni e i nostri compagni di corso si sono sempre mostrati attenti e disponibili ad aiutarci nelle minime difficoltà.
La comunità ESN, inoltre, è risultata essere fondamentale per permetterci di conoscere nuova gente e ragazzi appartenenti alla comunità Erasmus con cui confrontarci e passare del tempo. Infatti abbiamo stretto grandi amicizie con tantissimi ragazzi da tutto il mondo con cui sicuramente rimarremo in contatto per molto tempo ancora. Tirando le somme, adesso che questi sei mesi sono passati, e anche noi come Ulisse siamo tornati alla nostra Itaca sentendo la necessità di condividere tutto ciò che abbiamo vissuto e alle emozioni impresse nei nostri cuori, consiglieremmo a tutti i nostri colleghi di affrontare la nostra stessa “omerica avventura”, sia per una crescita culturale e professionale ma soprattutto per riconoscerci come corresponsabili cittadini del mondo. Un ringraziamento speciale va al prof. Ludovico Abenavoli, responsabile del progetto Erasmus con la Serbia, che ha creduto in noi e senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile.
Edward Boffoli Giulia Costumato Miriam Scida Studenti Corso di Laurea in Medicina – UMG