di Antonia Opipari – Ha affascinato tutti con la storia della sua azienda (che poi è anche quella della sua vita!) Ivano Trombino, titolare del Vecchio Magazzino Doganale, creatore e produttore del Jefferson Amaro Importante, che oggi ha parlato agli alunni delle terze classi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Sellia Marina (Cz).
L’incontro con Trombino è il primo di tutta una serie di appuntamenti che rientrano nell’ambito del progetto ‘Occupazione e Territorio: quale strada intraprendere?’, nato con l’intento di far conoscere ai giovani studenti alcune tra le più significative realtà imprenditoriali della Calabria.
L’incontro con Trombino è il primo di tutta una serie di appuntamenti che rientrano nell’ambito del progetto ‘Occupazione e Territorio: quale strada intraprendere?’, nato con l’intento di far conoscere ai giovani studenti alcune tra le più significative realtà imprenditoriali della Calabria.
Ed il Vecchio Magazzino Doganale è certamente una di queste, con l’amaro Jefferson che, in soli tre anni e mezzo di vita da quando è sul mercato, è riuscito ad aggiudicarsi il premio come liquore migliore del mondo e, più recentemente, è stato anche riconosciuto come uno degli articoli più regalati d’Italia. “Perché bisogna sempre ricordare che la Calabria è questo, non anche questo come spesso ci dicono.
La nostra terra è quello che oggi vediamo raccontato qua: l’insieme di energie positive in grado di generare speranza per un futuro migliore, laddove però si investe in competenza e passione” ha commentato il primo cittadino selliese Francesco Mauro, presente all’incontro assieme al dirigente scolastico Filomena Rita Folino ed alla professoressa Caterina Belvedere, responsabile del progetto.
C’è poi da aggiungere che il legame di Vecchio Magazzino Doganale con Sellia Marina è ancora più forte dal momento che il brand manager dell’azienda è il giovane bartender selliese Domenico Dragone.
“Il Magazzino esiste dal 1800, è di proprietà della mia famiglia ed era un negozio di spezie in cui si vendeva anche attrezzatura agricola”. È cominciata così, come fosse una leggenda – ed in parte lo è -, la narrazione di Ivano.
“Il proprietario era il Maestro Giocondo, grande conoscitore di natura erbe e frutti – ha continuato -. La svolta avvenne nel 1871, quando il comandante Jefferson, diretto a Genova con la sua nave carica di spezie, sopravvisse al naufragio e si rifugió nel Vecchio Magazzino. Qui rimase per qualche tempo e, appassionato di liquori e spezie, con la complicità di Giocondo, cominció a selezionare agrumi ed erbe rigorosamente di Calabria, per realizzare i suoi liquori che, oggi come allora, vengono prodotti alla medesima maniera”. E la storia si fa ancora più interessante quando il produttore di liquori ha detto di riuscire a realizzare il proprio prodotto solo con quello che gli dà spontaneamente la terra… questa terra…praticamente una produzione a costo zero che è ormai diventata un vero e proprio marchio del “Made in Calabria”, la cui chiave del successo è l’autenticità.
Trombino ha poi voluto concludere il suo intervento, invitando i ragazzi a non bere comunque mai esageratamente.
Ed esortando loro a non pensare “di voler solo provare a fare qualcosa. Quando una cosa la fate la dovete fare punto e basta, dovete impegnarvi e ci dovete riuscire. Se lo fate non fallirete”. Perché lui il suo sogno l’ha realizzato. E chiunque ha un sogno ha il dovere di perseguirlo. E in Calabria si può. Sì deve. Un importante insegnamento che, osservando gli sguardi attenti dei ragazzi, è arrivato forte e chiaro al loro cuore.