di Antonia Opipari
Esiste una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale – che pare non essere stata presa in considerazione – ed una denuncia alla Procura della Repubblica, da parte dei quattro consiglieri d’opposizione del gruppo Sellia Marina Domani, Antonio Ferrarelli, Chiara Bonofiglio, Giuseppina Talarico e Giuseppe Mercurio, redatte e inviate all’indomani dei roghi che il 10 e 12 agosto scorsi hanno interessato l’area dell’ex discarica in località S. Simone a Sellia Marina (Cz).
Esiste una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale – che pare non essere stata presa in considerazione – ed una denuncia alla Procura della Repubblica, da parte dei quattro consiglieri d’opposizione del gruppo Sellia Marina Domani, Antonio Ferrarelli, Chiara Bonofiglio, Giuseppina Talarico e Giuseppe Mercurio, redatte e inviate all’indomani dei roghi che il 10 e 12 agosto scorsi hanno interessato l’area dell’ex discarica in località S. Simone a Sellia Marina (Cz).
Le motivazioni che hanno spinto Ferrarelli e i suoi sono riassunte in un documento che vede tra i destinatari pure Arpacal, Asp, Protezione Civile ed il Governatore Oliverio; la richiesta per quest’ultimo è che venga stanziato un finanziamento regionale utile alla bonifica dell’intera zona della vecchia discarica la quale, alla luce di quanto accaduto e con il rischio che gli incendi si ripetano, rappresenta un grave pericolo per la salute dei cittadini selliesi.
«Il Comune di Sellia Marina ha riversato nei decenni passati i suoi rifiuti in un area, quella di località S. Simone a ridosso del centro abitato, senza alcun adeguamento preventivo della stessa» si legge nell’atto sottoscritto dai consiglieri. «Nelle giornate di sabato 10 e lunedì 12 agosto si sono sviluppati due incendi che hanno interessato l’ex discarica e la vicina Isola Ecologica – continua -; a distanza di pochi giorni, non avendo adottato nessun provvedimento che scongiurasse il ripetersi di simili e gravi accadimenti, il sito ha continuato a bruciare in data 1 e 2 settembre, emanando diossina» al punto che «numerosi cittadini hanno cominciato ad avvertire bruciori e fastidi alle vie respiratorie».
Un problema non da poco se si considera che, spente le fiamme in superficie, la combustione può continuare per giorni anche nel sottosuolo, disperdendo sostanze nocive che rischiano di inquinare le falde acquifere.
Una nuova “Terra dei fuochi” a Sellia Marina?
Si spera di no. Intanto bisognerebbe «monitorare la qualità dell’aria e dell’ambiente circostante lo sviluppo di tali roghi, cercare i colpevoli e mettere in sicurezza l’aria» chiedono quelli di Sellia Marina Domani.