Sequestrate 5mila tonnellate di pellet contraffatto, denunce anche in Calabria

Gli interventi, coordinati dal gruppo anticontraffazione e sicurezza prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi, sono stati eseguiti in ben 40 province italiane
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Sono oltre 5mila le tonnellate di pellet da riscaldamento contraffatto e commercializzato in frode sequestrate dalla Guardia di Finanza in un’operazione a largo raggio che ha interessato tutto il territorio nazionale. La vicenda vede coinvolti 52 tra titolari di azienda, rivenditori, produttori, importatori e grossisti del settore denunciati per contraffazione e frode in commercio.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale, oltre a un milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale. L’operazione è nata in seguito ad un’attività di approfondimento elaborata dai finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite e ai titolari di certificazione, hanno rilevato profili di anomalia meritevoli di approfondimento attraverso l’esecuzione di interventi ispettivi mirati sul territorio.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 47 macchinari ed impianti industriali destinati alla produzione del pellet illegale, oltre a un milione e mezzo di sacchi vuoti destinati ad essere riempiti ed immessi sul mercato con indicazioni mendaci e marchi di certificazione contraffatti relativamente a qualità e conformità ambientale. L’operazione è nata in seguito ad un’attività di approfondimento elaborata dai finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi di Roma che, incrociando i dati relativi alle importazioni, alla produzione nazionale, alle vendite e ai titolari di certificazione, hanno rilevato profili di anomalia meritevoli di approfondimento attraverso l’esecuzione di interventi ispettivi mirati sul territorio.

Il pellet da riscaldamento è soggetto a particolari regole destinate a garantire la qualità della filiera produttiva e la conformità ambientale del prodotto. I cilindretti di legno vengono ottenuti per compressione della segatura di legno ad alta temperatura; colle o leganti chimici non possono essere utilizzati nel processo produttivo e devono risultare assenti anche nella materia prima utilizzata. Queste sono prescrizioni che garantiscono la compatibilità ambientale del prodotto ed il regolare funzionamento dei sistemi di riscaldamento; in alcune regioni è consentito esclusivamente l’utilizzo del pellet eco-compatibile.

Controlli in tutta Italia

Gli interventi, coordinati dal gruppo anticontraffazione e sicurezza prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi, sono stati eseguiti dai reparti territoriali del Corpo in 40 province italiane. Durante i controlli, eseguiti con il supporto dell’Aiel (Associazione Italiana energie agroforestali), i finanzieri hanno rilevato sia violazioni in materia di certificazione della qualità che veri e propri impianti di produzione irregolari, in quanto il pellet prodotto veniva dichiarato con caratteristiche chimico – fisiche non rispondenti al vero. Sono state sequestrate anche diverse tonnellate di pellet provenienti da Russia e Bielorussia in quanto importate in violazione delle regole comunitarie.

La posizione dei 52 titolari di impianti di produzione, importatori, distributori e rivenditori denunciati è ora al vaglio dell’Autorità giudiziaria nel rispetto della presunzione d’innocenza. Le energie da biomassa rappresentano la prima alternativa tra le rinnovabili e la seconda fonte di riscaldamento per le famiglie, in un momento in cui il prezzo del gas e dei combustibili fossili risulta particolarmente instabile. L’intervento ispettivo è stato orientato ad assicurare il rispetto delle regole nel settore, a tutelare gli operatori onesti che rispettano le regole, la sicurezza dei consumatori e l’ambiente.

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