Sequestrati 40 chili di marijuana in casa adibita a laboratorio, due arresti nel Crotonese

L'indagine è partita grazie alla segnalazione dell’unità cinofila di un pacco sospetto da cui proveniva il tipico odore della cannabis
Gioiosa Ionica

I finanzieri del Comando provinciale di Crotone, nell’ambito delle ordinarie attività a contrasto dei traffici illeciti, si sono recati in alcuni centri di spedizione della città in cui, grazie alla segnalazione dell’unità cinofila “Val”, hanno individuato un pacco sospetto, dal quale proveniva il forte odore tipico della marijuana. Gli accertamenti hanno consentito di rilevare l’effettiva presenza di marijuana all’interno del pacco, nonché di individuarne la destinazione finale. Così, le fiamme gialle operanti, su autorizzazione del pm Pasquale Festa, sostituto procuratore della Repubblica di Crotone, hanno ritardavato le operazioni di sequestro procedendo alla “consegna controllata” del pacco, affidandolo nelle mani del destinatario, residente nel comune di Casabona, in provincia di Crotone.

A quel punto si è roceduto alla perquisizione domiciliare dell’abitazione e delle relative pertinenze e, anche grazie al fiuto di “Val”, è stato scoperto l’ingente quantitativo di stupefacente detenuto. Il destinatario del pacco, G.R. di 43 anni, unitamente ad un complice convivente, B.G. di 59 anni, aveva messo in piedi all’interno della propria abitazione un rudimentale laboratorio di lavorazione della marijuana. In casa era custodito lo stupefacente già essiccato, confezionato sottovuoto e pronto per la commercializzazione. Nel garage, invece, era stato allestito un impianto per l’essiccazione delle piante, alcune delle quali riposte all’interno di cassette in plastica e sottoposte alla costante areazione di due grossi ventilatori, altre appese su appositi appendini.

A quel punto si è roceduto alla perquisizione domiciliare dell’abitazione e delle relative pertinenze e, anche grazie al fiuto di “Val”, è stato scoperto l’ingente quantitativo di stupefacente detenuto. Il destinatario del pacco, G.R. di 43 anni, unitamente ad un complice convivente, B.G. di 59 anni, aveva messo in piedi all’interno della propria abitazione un rudimentale laboratorio di lavorazione della marijuana. In casa era custodito lo stupefacente già essiccato, confezionato sottovuoto e pronto per la commercializzazione. Nel garage, invece, era stato allestito un impianto per l’essiccazione delle piante, alcune delle quali riposte all’interno di cassette in plastica e sottoposte alla costante areazione di due grossi ventilatori, altre appese su appositi appendini.

Oltre allo stupefacente, quantificato in circa 40 chili, è stato sequestrato tutto il materiale atto al confezionamento (macchina sottovuoto, buste in cellophane), all’essiccazione (2 grossi ventilatori). I finanzieri hanno proceduto, pertanto, all’arresto in flagranza di reato dei due uomini resisi responsabili di produzione, coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana. La droga sequestrata, se immessa sul mercato illecito, avrebbe fruttato 400 mila euro.

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