Sequestrato e picchiato per estorcergli denaro, fermati i presunti autori di una violenza nel Vibonese

Dovranno rispondere di sequestro di persona, porto di armi, rapina e lesioni con l’aggravante della crudeltà
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Doveva essere un’uscita galante ma si è trasformata in un incubo per un ragazzo della provincia di Vibo Valentia. Tutto è iniziato con una amicizia nata sui social a cui è seguito un incontro di persona. Poi l’invito a casa per proseguire la serata e qui la scoperta di essere stato attirato in un a trappola. Il giovane infatti nell’appartamento si sarebbe trovato di fronte il figlio della donna che lo avrebbe stordito dapprima con un colpo di bastone alla nuca, successivamente, con l’aiuto della madre, sarebbe stato legato ad una sedia, percosso ripetutamente e seviziato con un’arma da taglio che gli avrebbe procurato diversi tagli sul corpo. Lo scopo sarebbe stato quello di costringere la vittima a rivelare la password del bancomat e eventuali depositi di denaro contante presso la sua abitazione.

Il giovane ha ceduto dietro la minaccia di mali sempre maggiori

Dietro la minaccia di mali sempre maggiori il giovane avrebbe ceduto. A questo punto sarebbe entrato in scena anche un altro soggetto che avrebbe accompagnato la donna prima presso l’abitazione del sequestrato dove sarebbero stati asportati asportati 2500 in contanti e poi presso una filiale bancaria di Vibo Valentia dove sarebbe stato fatto un prelievo di contante. Solo a questo punto il malcapitato sarebbe stato liberato dal terzetto, minacciato di non raccontare nulla dell’accaduto per evitare ritorsioni. Provvidenziale si è rivelato l’incontro con una pattuglia dei carabinieri in servizio notturno che notato il giovane si è fermata a prestare soccorso raccogliendo una dettagliata denuncia.

I militari a questo punto, coordinati dal Procuratore della Repubblica Camillo Falvo e dal sostituto titolare del procedimento, hanno iniziato a verificare i fatti narrati trovando molteplici riscontri sia visionando i filmati delle numerose telecamere di videosorveglianza disseminate nel territorio che monitorando i profili social dei presunti autori del sequestro di persona e della brutale aggressione.

I tre sono finiti in carcere

Valutati gli elementi raccolti, e la loro straordinaria gravità, la Procura ha emesso un decreto di fermo, già eseguito dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, nei confronti dei tre presunti autori che dovranno rispondere di sequestro di persona, porto di armi, rapina e lesioni con l’aggravante della crudeltà. Al momento i tre presunti autori delle condotte narrate sono ristretti in carcere mentre la parte offesa, a seguito delle lesioni riportate, fra cui la frattura del setto nasale, dovrà sostenere 45 giorni di riposo e cure prima di rimettersi in piena salute.

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