I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento di sequestro del patrimonio, costituto da un’impresa individuale e relativo compendio aziendale, 12 immobili, rapporti finanziari e quote societarie, per un valore complessivo stimato pari ad oltre 2 milioni di euro, riconducibile a Domenico Musolino, di 45 anni, imprenditore indiziato di contiguità alla ‘ndrangheta. La figura del soggetto emerge, tra l’altro, nell’operazione:
Sproporzione tra reddito e patrimonio
Alla luce di tali risultanze, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio, ha eseguito su delega della locale Dda, con il coordinamento del procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e del sostituto procuratore Stefano Musolino, mirate indagini economico-patrimoniali sul conto del proposto e del suo nucleo familiare. In tale contesto, valorizzando le funzioni proprie della Guardia di Finanza nella prevenzione e contrasto ad ogni forma di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico del Paese, l’attività investigativa ha consentito di accertare la sussistenza di una significativa sproporzione tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del proposto e del suo nucleo familiare.
In aderenza alle ipotesi investigative delle Fiamme gialle e della locale Dda, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, ha disposto nei confronti dell’imprenditore in rassegna la misura cautelare del sequestro avente ad oggetto il relativo patrimonio illecitamente accumulato, costituito da 1 impresa individuale, comprensiva dell’intero patrimonio aziendale, 5 immobili, quote societarie, rapporti finanziari e assicurativi, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro.