Si comunica, nel rispetto dei diritti del proposto all’applicazione di una misura di prevenzione della Polizia di Stato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento giudiziale) che i finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Cosenza e del Nucleo Speciale di Polizia valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Cosenza, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro, con il quale è stata disposta, nei confronti di un imprenditore cosentino, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni nella sua disponibilità, diretta o indiretta.
Le indagini
Le indagini
Nel dettaglio, il provvedimento eseguito, si fonda sulle attività investigative dalle quali è emerso, fatte salve le successive valutazioni di merito, che l’imprenditore operante nei settori alberghiero, immobiliare e compravendita autoveicoli, già a partire dalla fine degli anni ’80, avesse posto in essere condotte illecite di natura economico-finanziaria, che, protratte nel tempo, gli avrebbero permesso di accumulare un patrimonio illecito di rilevanti dimensioni.
Le investigazioni svolte hanno preso spunto da plurimi precedenti penali dell’imprenditore per usura, truffa ed estorsione. Detti elementi sono stati integrati con le risultanze delle indagini condotte da diverse Procure della Repubblica, che hanno consentito di appurare, allo stato delle emergenze investigative, come il soggetto destinatario della misura avesse creato, un rapporto duraturo con altri soggetti dediti alle truffe nei confronti dell’Erario e alle bancarotte, tale da produrre reciproci vantaggi, sia sul territorio calabrese che in diverse zone del territorio nazionale (in particolare Lazio e Lombardia).
I beni sequestrati
Le successive indagini a carattere economico/patrimoniale hanno fatto emergere la sproporzione esistente tra il profilo reddituale e quello patrimoniale del soggetto proposto e del suo nucleo familiare, avvalendosi anche di prestanome. In tale ambito, è stata determinante la ricostruzione dei flussi finanziari, anche mediante la disamina di numerose segnalazioni di operazioni sospette. Alla luce di tali complessive risultanze, su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro ha disposto, con tale provvedimento, il sequestro finalizzato alla confisca del patrimonio riconducibile all’imprenditore cosentino.
Tra i beni sottoposti a sequestro, sono ricomprese due strutture alberghiere site nella provincia di Cosenza, 99 immobili ubicati nelle province di Cosenza, Roma, Milano e Varese, 18 autoveicoli e 2 motoveicoli di grossa cilindrata, quote societarie, rapporti bancari e finanziari, con valore catastale di oltre 6 milioni di euro.