di Antonio Battaglia – Undici partite… e poi chissà. Il destino del Cosenza sembra quasi segnato, ma sbilanciarsi eccessivamente a undici partite dal termine appare malvagio.
Se dovessimo prendere ad esempio l’ultima sconfitta interna contro il Cittadella, beh, le speranze salvezza sarebbero pari a zero. Una squadra inguardabile, figlia di una assurda gestione societaria e dei silenzi omertosi del tanto osannato mister Braglia. Giocatori incapaci di scendere in campo con tranquillità, di organizzare una manovra fluida, di onorare al massimo l’ammirabile pubblico silano.
Se dovessimo prendere ad esempio l’ultima sconfitta interna contro il Cittadella, beh, le speranze salvezza sarebbero pari a zero. Una squadra inguardabile, figlia di una assurda gestione societaria e dei silenzi omertosi del tanto osannato mister Braglia. Giocatori incapaci di scendere in campo con tranquillità, di organizzare una manovra fluida, di onorare al massimo l’ammirabile pubblico silano.
Una compagine costruita per salvarsi dovrebbe quantomeno impegnarsi per raccogliere il grosso dei punti tra le mura amiche: invece, il “Marulla” ha finora portato in dote solo due successi. Quasi come se i rossoblu non riuscissero a nascondere le proprie insicurezze di fronte ai propri tifosi, che ora cominciano ad esternare con forza un disappunto colpevolmente ignorato dalla società rossoblu.
Società che anzi, nella persona del presidente Guarascio, decide di emettere un daspo nei confronti di un tifoso abbonato per una semplice imprecazione. Roba mai vista finora, che spiega (se ce ne fosse ancora bisogno) il clima di totale confusione e inettitudine che alberga a Via degli Stadi. Ebbene, toccherebbe in teoria alla squadra appianare la situazione per nascondere le falle societarie.
I prossimi undici impegni saranno a tutti gli effetti delle finali: in attesa di future disposizioni in merito all’emergenza coronavirus, i Lupi dovranno affrontare domani la trasferta di Verona. Un impegno gravoso, che precede la gara contro l’ostico Entella e i due scontri diretti con Cremonese e Trapani. Si intuisce come per il Cosenza ci sarà a disposizione un solo risultato. Ed è la vittoria.
Il rendimento del Chievo è abbastanza altalenante, motivo per cui la squadra di Pillon sarà chiamata a raccogliere l’intera posta in palio. Non esistono alibi, solo una certezza: di questo passo, la Serie C sarà realtà.
Capitolo formazione. Davanti a Perina, spazio alla difesa a tre con Idda, Schiavi e Legittimo. In mezzo al campo, Casasola e D’Orazio assisteranno ai lati la mediana composta da Kanoute, Bruccini e Sciaudone, mentre in avanti atteso il tandem Rivière-Machach.
Redazione Calabria 7