di Antonio Battaglia – Tutto rinviato, ancora una volta: il Cosenza perde l’ennesima chance di riprendere in mano il suo campionato. E ora la classifica piange amaramente.
Mentalità sbagliata: sembra essere questo l’unico difetto diventato ormai leitmotiv tra le file dei Lupi. La prestazione offerta contro lo Spezia, a ben guardare, è stata infatti tutt’altro che negativa: sul piatto della bilancia, tuttavia, il possesso palla pesa molto meno della mancanza di cattiveria.
Mentalità sbagliata: sembra essere questo l’unico difetto diventato ormai leitmotiv tra le file dei Lupi. La prestazione offerta contro lo Spezia, a ben guardare, è stata infatti tutt’altro che negativa: sul piatto della bilancia, tuttavia, il possesso palla pesa molto meno della mancanza di cattiveria.
Già, ne parlava al termine della gara proprio mister Braglia: questa squadra pare si sia abituata all’idea di poter perdere punti per strada. Gratuitamente, aggiungeremmo noi, perché con un pizzico di maggiore caparbietà la situazione sarebbe di certo più idilliaca.
C’è tensione, inutile nasconderlo. Lo dimostrano i continui svarioni difensivi , lo dimostrano i 3735 tifosi che al termine della partita contestano duramente squadra e società. Cori di sdegno all’indirizzo, in particolare, di quell’odiamato presidente Guarascio, colpevole di aver reiterato una programmazione improvvisata. Ecco, la fortuna non è un pozzo senza fondo e prima o poi tutti i nodi vengono al pettine.
La caldissima piazza cosentina non merita questo scempio. Gennaio è vicino, sarà compito della dirigenza ripetere un altro miracolo in sede di mercato. La fiducia accordata a Braglia è a tempo indeterminato, ma la sua pazienza pare sia arrivata al limite.
Stesse amare riflessioni dalle parti di Crotone. La squadra pitagorica vista nelle più recenti uscite sembra fatta di un’altra pasta, forse troppo molle per il campionato cadetto. Lo dimostrano lo scarno bottino di una sola vittoria nelle ultime cinque gare e, soprattutto, la psichedelica gara contro il Cittadella.
Primo tempo orrendo, seguito da una ripresa di sterile tiki taka. Sterile, sì, perché abbinato ad uno scarso cinismo che ha portato i ragazzi di Stroppa a sprecare ben tre palle gol prima della fatale espulsione. Non si può nascondere che questo Crotone stia accusando un leggero calo fisico: tutto legittimo, certo, tranne per il fatto che la squadra pare aver perso un po’ di mordente.
Quell’ingrediente che aiuta a sbranare l’avversario, a ridurlo in brandelli senza concedergli una minima possibilità di ripresa. Ecco, ora toccherà a Stroppa ridestare i suoi nel tour de force pre-natalizio. Bisogna recuperare tempo e terreno, il primo posto dista ora ben nove lunghezze. E i tifosi pitagorici, galvanizzati dal sogno promozione, non digeriranno più bocconi amari. I latini amavano affermare: “Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”.
Redazione Calabria 7