di Antonio Battaglia – Cosenza, a un passo dal sogno. Potrebbe essere questo il titolo del film che andrà in onda sulle reti di Dazn venerdì prossimo, alle ore 21.
L’occasione è l’ultima giornata di campionato, allo stadio “Marulla”, per lo scontro thrilling con la Juve Stabia. Salvezza diretta, playout o retrocessione: queste le tre strade che avrà di fronte la squadra silana, a ulteriore testimonianza del miracolo compiuto nel post lockdown.
L’occasione è l’ultima giornata di campionato, allo stadio “Marulla”, per lo scontro thrilling con la Juve Stabia. Salvezza diretta, playout o retrocessione: queste le tre strade che avrà di fronte la squadra silana, a ulteriore testimonianza del miracolo compiuto nel post lockdown.
La verità risiede spesso nei numeri, che non vanno trascurati come elemento indicativo di una evoluzione inconfutabile. Nel pre-Covid, i ragazzi in maglia rossoblu hanno raccolto la miseria di 26 punti in 28 gare: tra avvicendamenti in panchina e contestazioni, la squadra appariva abulica e sfiduciata, incapace di pungere e con scarse idee in fase di manovra per impensierire gli avversari.
L’ARTEFICE DEL MIRACOLO
La svolta, per certi versi inaspettata, è arrivata nel momento più delicato per tutti. Con un giovanissimo allenatore, Roberto Occhiuzzi, che si è dimostrato autentico fuoriclasse per dedizione, sacrificio e risultati. L’ex terzino rossoblu sapeva di arrivare al cospetto di un gruppo debole e psicologicamente giù di morale, ma nella simultanea convinzione di poterne cambiare il volto.
Perché il Cosenza sembra sempre doversi ricordare ciò che è in grado di fare. E cioè sudare e lottare per sopravvivere in Serie B, con qualità che alla lunga sono destinate ad esplodere. La testa si esalta se accompagna il cuore e non è un caso che Occhiuzzi abbia scelto spesso di richiamare l’attenzione su questi due concetti.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Il “Principe di Cetraro” è riuscito a tenere insieme i vari pezzi di un vaso lesionato, crepato, più volte sul punto di rompersi, fino a raggiungere un rendimento da promozione in Serie A. 19 punti in 9 gare, tradotto media da 2,11 a partita. Un’enormità, se confrontata con quella delle gestioni Braglia e Pillon. La vittoria di ieri sera al “Castellani” avrebbe meritato uno scenario diverso, festa sugli spalti, l’abbraccio collettivo a una squadra che ha saputo distruggere l’Empoli con un pokerissimo da fare paura. E ora lo scenario è tutto da gustare.
LE POSSIBILI COMBINAZIONI
Numeri alla mano, il successo ai danni della Juve Stabia e le contestuali sconfitte di Pescara e Perugia garantirebbero al Cosenza la salvezza diretta. Più combinazioni per l’ipotesi playout, che verrebbe centrata in casi di pari contro le Vespe o di vittoria con contemporanei risultati positivi delle dirette concorrenti. La sciagurata retrocessione in Serie C passerebbe, invece, dalla sola sconfitta, la cui idea pare non appartenere più a questa squadra.
Ripartire dall’urlo liberatorio di Empoli, per cercare di recuperare tutte le energie psicofisiche rimanenti da una stagione tribolata, in vista dell’ultima fatica, quella decisiva. Serviva vincere prima, a maggior ragione servirà vincere adesso. Ci sono ancora novanta minuti a disposizione, per chiudere la stagione con la consapevolezza di aver dato tutto, fino all’ultima goccia di sudore.
Redazione Calabria 7