di Antonio Battaglia – E’ appena iniziata la settimana più carica di adrenalina, gioia, entusiasmo: venerdì prossimo, il Crotone potrebbe festeggiare ufficialmente la Serie A.
Per tenere conto della matematica tanto cara alla terra di Pitagora, dobbiamo ricordare che mancano solo tre punti al tanto atteso salto di categoria. Dunque, il prossimo match sul campo del Livorno già retrocesso potrebbe regalare agli Squali il nuovo accesso alla massima serie.
Per tenere conto della matematica tanto cara alla terra di Pitagora, dobbiamo ricordare che mancano solo tre punti al tanto atteso salto di categoria. Dunque, il prossimo match sul campo del Livorno già retrocesso potrebbe regalare agli Squali il nuovo accesso alla massima serie.
Quella salutata in modo amarissimo nel 2017. Una retrocessione crudele, soprattutto per i numeri che la avevano accompagnata, che per la famiglia Vrenna ha rappresentato lo stimolo maggiore, la motivazione in più cui appigliarsi per un ritorno nell’Olimpo del calcio.
I giochi sembrano ormai fatti. Il punticino raccolto ieri contro la Salernitana è autentico oro colato, se paragonato alle battute d’arresto fatte registrare dalle dirette inseguitrici Spezia e Pordenone. Anche in questa occasione, così come qualche giorno fa, gli Squali sono apparsi un po’ in affanno: merito di una Salernitana abile ad architettare una congestione di spazi fatale per la costruzione di gioco avversaria.
Una partita a scacchi sporca e rognosa, che i ragazzi di Stroppa non sono riusciti a sbrogliare nemmeno in superiorità numerica complice, tra le altre cose, la poca lucidità in fase offensiva. Ma poco importa.
Il Crotone è davvero ad un passo dal Paradiso. La sensazione che la matematica promozione potesse sfumare non c’è mai stata, nemmeno nei momenti più complicati della stagione. Era scritto che questa estate per tutta la città di Crotone, sportiva e non, dovesse avere un profumo ancor più speciale: una sorpresa Adorabile da scartare.
LUPI AFFAMATI DI PUNTI SALVEZZA
Il Cosenza esce dalla “Dacia Arena” con la consapevolezza di poter competere contro qualsiasi avversaria. E’ evidente che conviene per ora mettere da parte qualsiasi ambizione pensando a una partita alla volta, ma non si può che elogiare la determinazione di questi Lupi.
Sarà il fatto che abbiamo ancora negli occhi la squadra ridotta a brandelli del pre-Covid, sarà il sollievo per il ritorno del calcio, ma il Cosenza ammirato nelle ultime due partite ha destato ottime sensazioni. Con limiti evidenti, ma grossa fame di punti. E tanto basta per alimentare i sogni salvezza.
Tatticamente le indicazioni di Occhiuzzi sono state recepite con ordine e la squadra ha tenuto bene il campo concedendo pochissimo ad una squadra ostica come il Pordenone. E, per di più, c’è stata la reazione mentale giusta dopo il gol di Candellone: il Cosenza di febbraio, probabilmente, avrebbe tirato i remi in barca finendo per perdere punti.
Roberto Occhiuzzi sembra essere riuscito a trovare il bandolo della matassa per tenere in mano la squadra. A scanso di equivoci, basta consultare le fredde ma incontestabili statistiche: 13 punti in 7 partite, con una media punti da zona playoff.
L’opera d’arte di ieri sera è stata parzialmente rovinata dal successo in extremis della Juve Stabia, che rimane distante quattro punti. Ma, mai come ora, la salvezza non è più utopia. Il primo e imprescindibile comandamento da qui a inizio agosto deve essere quello di onorare la maglia silana, lottando in tutte le partite dal primo al novantesimo minuto.
La medicina è sempre la stessa: intensità e voglia di fare la partita. Oltre alla capacità di saper soffrire per poi colpire, bisognerà essere tonici in fase offensiva. Per mantenere stretto quell’immenso patrimonio della Serie B, riacciuffato dopo quindici anni di inferno nelle categorie inferiori.
Redazione Calabria 7