di Antonio Battaglia – Tanta noia e poche occasioni create nel primo tempo, poi l’espulsione per doppio giallo comminata ai danni di Bittante e un secondo tempo in salita. Nonostante l’inferiorità numerica, i Lupi concedono pochissimi spazi e resistono stoicamente all’assedio finale degli avversari, che in tre occasioni sfiorano sensibilmente la vittoria. Finisce 0-0 il match dell’Adriatico tra Pescara e Cosenza, con i Lupi che conquistano il terzo risicato pari di fila. Non male considerata la dinamica del match e la discreta organizzazione tattica messa in campo, ma per risalire la china servirà tornare presto al successo. E rinforzare un attacco che, a parità di uomini in campo, si è rivelato nuovamente sterile e abulico.
Primo tempo
Primo tempo
In fase di avvio si registrano diversi errori tecnici, ma è il Pescara a tentare di alzare il baricentro e gestire il possesso. Il primo squillo lo creano proprio gli abruzzesi al quarto minuto, con una conclusione ravvicinata di Galano che finisce sull’esterno della rete. Qualche minuto dopo, un colpo di testa di Guth, complice una deviazione avversaria, crea qualche grattacapo a Falcone costretto a bloccare in due tempi. Gli ospiti chiudono bene gli spazi e al minuto 7 si affacciano per la prima volta dalle parti di Fiorillo, con Carretta che prova a intervenire in scivolata sul traversone morbido di Legittimo mancando l’impatto per un soffio. Due minuti dopo, è Kone a sparare un destro dalla distanza che chiama il portiere biancazzurro all’intervento coi piedi.
Il Cosenza prova a guadagnare campo e alza il baricentro, costringendo il Pescara a buttare via tanti palloni. Al 26’ Memushaj ci prova su punizione chiamando Falcone alla respinta coi pugni, mentre sessanta secondi dopo è Baez a impensierire Fiorillo con una conclusione dentro l’area di rigore che viene deviata in angolo. Tanto palleggio ma poca concretezza per le due squadre, che commettono diversi errori in fase di impostazione e negli ultimi metri. Al 41’ Galano spara una conclusione potente da fermo trovando la respinta di Falcone, mentre tre minuti dopo i Lupi rimangono incredibilmente in dieci causa doppia ammonizione comminata ai danni di Bittante.
Secondo tempo
In apertura di ripresa Occhiuzzi opta per l’ingresso di Vera al posti di Carretta, ma il copione è lo stesso che ha animato la prima frazione. Tanto palleggio, poca precisione, spazi di gran lunga ridotti. I Lupi provano a fare la partita e non sembrano subire l’inferiorità numerica, ma è il Delfino a sfiorare il vantaggio: cross in area di Memushaj, spizzata di Ceter a favorire Galano che insacca sul secondo palo ma viene fermato in posizione di offside. Occhiuzzi inserisce Bouah, Petrucci e Ba nel tentativo di imprimere uno sprint ai suoi, ma a fare la partita è sempre il Pescara.
All’83’, gli uomini di Breda sprecano una chance clamorosa: triangolazione in area tra Busellato e Nzita, che davanti a Falcone colpisce di punta col pallone che termina di pochissimo a lato. I biancazzurri si rendono protagonisti di un autentico monologo che costringe i Lupi ad arroccarsi in difesa. Al minuto 88 è Valdifiori a provarci con una conclusione dal limite che costringe Falcone a tuffarsi per mandare in corner, mentre al minuto 93 Guth colpisce la traversa con un bel colpo di testa su corner di Vokic. I padroni di casa avrebbero un’altra ghiotta chance all’ultimo istante, con un calcio piazzato di Vokic che supera la barriera e termina di un soffio a lato.